Mele: equilibrio tra domanda e offerta in Europa occidentale
Anzi, in alcuni paesi il risultato produttivo è stato anche superiore allo scorso anno, come per esempio in Austria (+20%), Gran Bretagna (+16,1%) e Paesi Bassi (+12,7%).
La produzione totale di mele dell'Europa a 27 stati membri ammonta a circa 8,5 milioni di tonnellate. Le perdite più significative hanno riguardato la Polonia, dove le gelate (-8 gradi centigradi proprio nel periodo della fioritura) hanno decurtato la produzione di oltre la metà.
Date le circostanze, i prezzi delle mele sui paesi dell'Europa occidentale sono rimasti tutto sommato accettabili e anzi i produttori della vecchia Europa hanno potuto approfittare del calo polacco per fornire merce a Russia e altri paesi est-europei. Ad est invece, malgrado le maggiori importazioni di succo di mela concentrato dalla Cina, i prezzi sono i più alti dal 1990.
Sempre a seguito delle condizioni climatiche di quest'anno, alcuni paesi (Francia, Belgio e Olanda) hanno visto posticipato di due settimane l'inizio della stagione. In Francia, dove la produzione di mele è maggiore dell'1,8% rispetto alla stagione precedente, si sta riconvertendo la varietà Golden con altre cultivars, sicché i volumi di Golden si ridurranno quest'anno a sole 600.000 tonnellate.
L'Italia ha superato i 2 milioni di tonnellate di produzione, rappresentando ben il 24% dell'intero raccolto europeo. Ciò rappresenta un aumento del 2,6% rispetto alla scorsa stagione. Il 62% delle mele italiane sono prodotte nelle regioni Alto Adige e Trentino.
Per quanto riguarda il peso delle diverse varietà di mele in Europa, si evidenzia un aumento delle Fuji (+36%), delle Elstar e delle Bramley (+14%). Anche la varietà club Pink Lady ha aumentato i suoi volumi dell'11%. In declino invece le cultivars Morgenduft (-23%) e Gloster (-11%).
Fonte: fruittoday.com