Non si ferma la spinta di innovazione che la rete di imprese La Grande Bellezza Italiana imprime a ogni propria scelta strategica. "Dato come prerequisito che la frutta e la verdura devono essere buone - spiega il portavoce Leonardo Odorizzi - stiamo investendo sempre di più sulle produzioni IGP e sul packaging. In particolare, le confezioni rappresentano il valore aggiunto anche in chiave futura".
"Stiamo andando nella direzione della nuova normativa, ma non semplicemente sostituendo la plastica con la carta: cerchiamo imballaggi sempre più belli ma soprattutto più pratici e funzionali. Altra sfida è quella di riuscire ad aumentare la shelf life del prodotto e anche su questo fronte i nuovi pack ci stanno dando risultati positivi".
La Grande Bellezza italiana sta aumentando anche la propria presenza all'estero. "Nel 2025, con la riforma dell'attività promozionale, dovrebbero aumentare pure le misure per divulgare le filiere Igp all'estero. Fra l'altro, nel centro e nord Europa sono normalmente più attenti al pack, ai prodotti a marchio e al biologico".
Clementine del Golfo di Taranto IGP
E continua: "Come rete abbiamo quale priorità la remunerazione dei produttori. È finita la strada della quantità, dell'aumentare a dismisura le produzioni all'ettaro per ottenere margini di pochi centesimi al kg. Dobbiamo invece produrre quel che serve, valorizzando di più l'ortofrutta, dandogli un 'nome e cognome'. Grazie alle nostre filiere, stiamo andando incontro anche alle esigenze di continuità delle grandi catene", conclude Odorizzi.
La Grande Bellezza Italiana espone a Fruit Logistica, hall 2.2 stand C31
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