Le colture da copertura si stanno facendo largo anche in Italia, ormai da una decina d'anni. "I nostri cugini francesi - esordisce Mattia Boesso, tecnico agronomo di Seminart - hanno recepito la nuova PAC proprio attraverso questo strumento, rendendo obbligatorio l'inerbimento delle terre agricole durante il periodo autunno-vernino".
Le essenze scelte per comporre queste colture sono raggruppate secondo il periodo dell'anno in cui saranno seminate, il tempo a loro concesso per coprire la parcella e infine il metodo necessario alla loro terminazione.
Foto d'archivio
In produzione orticola, l'utilizzo di cover crop si concentra da un lato sulle proprietà di biofumigazione dei miscugli e sul disturbo del ciclo vitale degli insetti nocivi, dall'altro nella reintroduzione di sostanza organica e azoto-fissazione.
In questo articolo, ci concentreremo sul miscuglio più adatto a un periodo tardo estivo e che disponga di una forte sensibilità alle basse temperature.
Tali caratteristiche rispondono ai principali parametri di periodo, tempo e terminazione nel modo seguente:
- Possono essere installate tra una coltura estiva e una primaverile precoce
- La coltura non necessita di andare a fioritura per essere terminata, ma una semina precoce a metà agosto permetterà di ottimizzare la produzione di materia organica e di azoto-fissazione.
- La sua sensibilità al gelo permette una terminazione senza interventi sul miscuglio alle prime gelate, particolarmente indicato per aziende agricole a regime biologico e che seguono il principio di minimo disturbo del suolo secondo l'agroecologia.
Il miscuglio "sottoserra gelivo" risponde a questi tre punti sopracitati e dispone di un forte potere azoto-fissante. Le essenze presenti sono:
1)veccia del Bengala: specie dal ciclo rapido e sensibile al freddo, è in grado di produrre il 40% in più di biomassa rispetto alla veccia comune, permettendo inoltre un miglior controllo delle infestanti e una produzione abbondante di azoto;
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2)trifoglio Alessandrino: specie a crescita rapida, ottima per il controllo delle infestanti, capace di produrre fino 3 4 t/h di biomassa e abbondante azoto fissato da agosto a ottobre; inoltre è una eccellente pianta mellifera a fioritura autunnale;
3)senape bianca: specie a crescita rapida con ottimo controllo delle infestanti, struttura il terreno in profondità e geliva in fase di fioritura. Con il suo apparato radicale fittonante, è in grado di recuperare gli elementi in profondità tra cui lo zolfo.
Sottoserra Gelivo è particolarmente indicato in colture da serra in periodo invernale contrastando l'effetto della stanchezza del terreno dato da cicli ripetuti delle stesse famiglie botaniche. A serra aperta, il miscuglio sarà disattivato e sarà possibile lasciarlo sul terreno come pacciamatura oppure incorporarlo nei primi cm di suolo.
Fuori serra troverà il suo posto dopo colture esigenti come solanacee da frutto o cucurbitacee e lascerà spazio ad aliacee primaverili precoci, restituendo rapidamente una fertilizzazione di pronto impiego a base principalmente di azoto da parte delle leguminose e zolfo prelevato dagli strati più profondi del suolo da parte della senape.
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