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A un anno dall'alluvione, grandine, vento e temporali si sono abbattuti su diverse zone dell'Emilia Romagna

Ancora tanti danni nel nord d'Italia

Specialmente in Emilia Romagna, quando il calendario segna maggio si cominciano ad incrociare le dita. Dopo l'alluvione del 2023, nel 2024 ci sono già state un paio di giornate, il 15 e il 16, caratterizzate da vento forte, grandine, temporali, allagamenti. Fra le zone più colpite, le province di Bologna e Ravenna. Ma, salendo più a nord, Veneto e Lombardia hanno registrato eventi uguali o di maggiore intensità.

"Gli allagamenti, dal punto di vista dei frutteti, non hanno causato molti problemi - spiega Giuliano Donati, presidente dell'OP Granfrutta Zani - anche perché l'acqua è rimasta sulla superficie un paio d'ore al massimo. Quello invece che ha segnato le nostre aziende qui nel ravennate sono stati la grandine e il forte vento. Le aziende non protette da reti antigrandine registrano danni molti ingenti. In taluni casi la forza del vento ha creato problemi agli impianti".

La grandine è caduta ripetutamente sia il 15 che il 16 maggio. L'area compresa fra Imola, Faenza, Russi, Lugo è stata interessata da un fortissimo temporale con grandine anche il 16 maggio. Il tutto è partito dalle colline dove, in certe zone vi sono impianti di ciliegio, albicocche e kiwi.

La cooperativa Cab Terra ha segnalato l'allagamento di vaste zone dei loro terreni, fra cui l'area con il pomodoro biologico. Anche a Forlì è stata registrata grandine, accompagnata da vento forte.

A Solarolo (Ravenna) la grandine in certi punti ha superato i 15 cm di altezza.