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Consorzio CCORAV

Patata dell'Alto Viterbese Igp: ulteriore calo di produzione quest'anno

Dopo la flessione registrata negli ultimi anni, la Patata dell'Alto Viterbese Igp mostra un ulteriore calo del 20% per la nuova campagna. Fino a quattro anni fa, la produzione ammontava a circa 22.000 tonnellate; quest'anno si aggirerà su 12.500 ton. La raccolta è iniziata ai primi di agosto e adesso si comincia ad avere disponibilità di prodotto Igp.

Come riferisce Mirko Giuliani, agronomo del Consorzio Cooperativo Ortofrutticolo Alto Viterbese (CCORAV), diverse sono le cause. "Da un lato manca il ricambio generazionale in alcune aziende associate e, quindi, queste non producono più. Dall'altro, quest'anno la semina è avvenuta con un ritardo di un mese e gli estremi climatici, con piogge intense a maggio/giugno e ondate di caldo da fine giugno, hanno comportato che le piante di patate producessero meno. In più, con l'impossibilità di utilizzare alcuni fitofarmaci, ormai vietati, le malattie stanno prendendo il sopravvento".

Secondo Giuliani, non si prospettano annate a venire migliori. "Siamo un po' preoccupati. Troppi fattori tutti insieme. E' una situazione che nel breve termine non ha soluzione. I cambiamenti climatici ormai non permettono di fare programmi colturali: ogni stagione fa storia a sé. A questo si aggiunge la presenza sempre più costante degli elateridi. I prodotti autorizzati per contrastarli sono pochi e non svolgono un'azione drastica".

Dal punto di vista dei prezzi, Giuliano parla di livelli molto alti. "Sia per il prodotto a marchio Igp sia per il convenzionale. Le patate mancano a livello nazionale, non solo nei nostri areali, e questo fa sì che le quotazioni salgano. Ci si chiede però se i prezzi elevati basteranno a coprire i costi di produzione, a creare margine di profitto e a invogliare gli associati a portare avanti la produzione. Coltivare patate non è facile per niente".

Il CCORAV è specializzato in patate, però da alcuni anni ha introdotto nuove colture, per garantire il ciclo di rotazione, al fine di migliorare la salute del suolo, ottimizzare i nutrienti nel terreno e combattere la pressione di parassiti ed erbe infestanti. Tra queste colture ci sono legumi e cavolfiori.

"I cavolfiori rappresentano il 10-15% della produzione del Consorzio e i nostri associati vi si dedicano nei periodi in cui le patate non ci sono, e sui mercati italiani non c'è molta produzione. E' un ortaggio che riesce a ottenere una buona liquidazione e rappresenta un'alternativa appetibile in cui investire. La prossima campagna dovrebbe iniziare intorno al 20 settembre".

Il CCORAV è un organismo associato di secondo grado che raggruppa quattro cooperative agricole di base operanti nella zona compresa tra il Lago di Bolsena, la Toscana e l’Umbria, interessando i comuni di Grotte di Castro, San Lorenzo Nuovo, Onano, Latera, Acquapendente e Gradoli.

Foto fornite da Mirko Giuliani

Per maggiori informazioni: www.ccorav.it