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Intervista all'avvocato Vincenzo Acquafredda

Dopo vent'anni anche l'Europa sdoganerà le tecniche avanzate di miglioramento genetico

Mentre è di questi giorni la notizia della celebrazione, mediante apertura di un'esposizione presso il Ministero dell'agricoltura e, a breve, con un'emissione filatelica, della figura del genetista Nazzareno Strampelli, padre della moderna cerealicoltura, l'Europa - e con essa l'Italia - è ancora in netto ritardo nel recepire e implementare le più avanzate tecniche di miglioramento genetico applicate oggi dalla ricerca scientifica. Solo quest'anno, infatti, almeno secondo gli insider, potrebbe essere superata la barriera dovuta a una ormai nota sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, emessa nel 2018 e che di fatto, equiparando transgenesi, cisgenesi e mutagenesi, ha impedito di utilizzare gli avanzamenti tecnologici in questo campo.

"L'Agricoltura 4.0 e i relativi sostegni per essa previsti - spiega l'avvocato Vincenzo Acquafredda (in foto), socio dello Studio Trevisan & Cuonzo e specializzato in diritto della proprietà intellettuale e delle nuove varietà vegetali - contemplano solo droni, sensori e irrigazione di precisione, mentre un ruolo fondamentale dovrebbero essere riconosciuto ad innovazioni come il genome editing. Purtroppo, neppure nel PNRR si rinviene alcun riferimento alla ricerca genetica e al miglioramento varietale, nonostante questi siano ormai comunemente considerati tra i principali strumenti per garantire la sostenibilità futura del sistema alimentare globale".

In particolare, l'editing genetico, sottolinea il legale: "Diversamente dagli OGM-organismi geneticamente modificati, consiste in un intervento mirato sul DNA di un organismo, senza inserimento di materiale genetico esogeno né da altre specie né dalla stessa specie. In pratica, consente attraverso il "silenziamento" di alcuni tratti genetici critici, di apportare miglioramenti che di fatto potrebbero anche intervenire in natura, ma con tempi certamente molto più lunghi".

Qui la mano dell'uomo insomma interviene non ad alterare, bensì a velocizzare - orientandola - una mutazione che produce vantaggi di diversa natura: non solo maggiore produttività, o più elevata resistenza alle malattie, ma anche e soprattutto nuove caratteristiche nutrizionali. E' il caso, per esempio, del pomodoro biofortificato in grado di apportare vitamina D all'organismo (leggi precedente notizia).

"La Gran Bretagna - spiega Vincenzo Acquafredda - ha potuto mettere in commercio questa innovativa produzione, grazie al fatto di essersi svincolata dalle regole UE. Oggi confidiamo che una proposta di Regolamento europeo, in grado di superare la sentenza del 2018 - e di cui è già circolata copia tra gli addetti ai lavori (vedi notizia correlata) - venga approvata quanto prima. Ciò consentirebbe finalmente una caratterizzazione più scientificamente fondata di cosa siano gli OGM rispetto alla cisgenesi e al genome editing, sdoganando gli avanzamenti più promettenti dal divieto posto allora. Prendere consapevolezza del tema dopo ben venti anni ha comportato certamente dei ritardi... è il caso di dire: meglio tardi che mai!"

Secondo il legale, diversi breeder si stanno già attrezzando in vista di ciò che si profila come una svolta epocale e un cambio di paradigma. Il nuovo Regolamento europeo, una volta adottato, sarà immediatamente applicabile in ogni Stato membro. Le innovazioni varietali che potranno scaturire dal genome editing potranno avere, a seconda dei casi, due diversi strumenti a tutela dei diritti del costitutore: la privativa varietale che protegge una specifica varietà vegetale e che ha una durata che varia dai 25 ai 30 anni a seconda della specie o il brevetto biotecnologico che ha durata ventennale e che protegge piante di un insieme vegetale (quindi non una singola varietà vegetale) oppure una specifica sequenza di DNA.

Il pensiero torna a Nazzareno Strampelli, il quale non volle mai brevettare i suoi grani, lasciandoli liberi di andare in giro per il mondo e diventare così la base di tutta la cerealicoltura moderna. Chissà che meraviglie avrebbe fatto con le tecniche genetiche di cui disponiamo oggi. Coloro che lo celebrano, dovrebbero ricordarsene anche quando (pre)giudicano affrettatamente altre innovazioni in campo agroalimentare.

Studio legale Trevisan & Cuonzo
+39 080 8764216
[email protected]