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A Macfrut il punto della situazione

Pirateria varietale: in Italia 20 milioni di danni ogni anno

Pare non conoscere freno il fenomeno della pirateria varietale, vale a dire la moltiplicazione di varietà sotto brevetto effettuata senza alcuna autorizzazione e quindi senza il pagamento delle relative royalties. Si potrebbe dire che questo fenomeno di abusivismo sia una pratica "antica" quanto i brevetti stessi.

Nonostante, oppure proprio perché la quasi totalità delle nuove varietà siano oggi protette da brevetti nazionali e privative comunitarie, la moltiplicazione e la coltivazione abusiva delle novità varietali ha assunto dimensioni a dir poco imbarazzanti, con un danno stimato, solo per l’Italia, di oltre 20 milioni di euro all’anno: una minaccia per l’intera filiera ortofrutticola nazionale, un danno notevole per il mondo produttivo, con i conseguenti rischi legati alla diffusione incontrollata di varie patologie, oltre a costituire un danno materiale per i costitutori, i produttori e i commercianti che operano nella legalità.

Il tema sarà approfondito a Macfrut (3-5 maggio Rimini Expo Centre) nel corso della “Tavola calda” in programma giovedì 4 maggio alle ore 13.00 nell’incontro “Promuovere le varietà in frutticoltura, tra attese messianiche e pirateria: un approccio realistico”, nell’ambito del Salone del Vivaismo.

“Lo sviluppo di una nuova varietà vegetale - precisa Stefano Lugli, coordinatore del Salone del vivaismo - richiede tempi lunghi e ingenti risorse finanziarie. Per i fruttiferi, in media, servono da 10 a 15 anni per immettere sul mercato una nuova varietà, partendo dall’incrocio. Per un progetto di breeding l’investimento può tranquillamente superare i 100mila euro. A questi vanno aggiunti i costi di protezione, quelli di certificazione genetico sanitaria e le risorse per lo sviluppo commerciale della varietà".

"Conti alla mano - continua Lugli - creare e diffondere una novità può richiedere 200mila euro e oltre. Nell’attuale ordinamento, il riconoscimento del diritto del costitutore attraverso il pagamento di royalty a pianta, a superficie o sul prodotto commercializzato, è condizione essenziale per garantire il proseguimento dei progetti di miglioramento genetico, siano essi soggetti pubblici o privati, offrendo la possibilità a frutticoltori di disporre di nuove varietà, più produttive, resistenti, resilienti e qualitativamente migliorate”.

Secondo Daniele Bassi, moderatore della tavola rotonda “il tema dei diritti di moltiplicazione del materiale vegetale, compresi i fruttiferi, non è certo nuovo. Oltre a una normativa italiana, esiste quella europea, tra le più moderne al mondo e che prende in considerazione la protezione legale delle mutazioni e l’uso del materiale genetico ai fini del miglioramento varietale. Nonostante l'importanza della difesa dei diritti di moltiplicazione, l'infrangimento della legislazione è frequente, con danni per tutto il comparto. La ‘’tavola calda’’ di Macfrut, attraverso la voce di rappresentanti di tutta la filiera, vuole fare il punto sulla situazione”.

Questo il programma degli interventi

Giovedì 4 maggio 2023 – ore 13.00 - 14.30
Rimini Expo Centre – Sala convegni Padiglione C2

TAVOLA "CALDA"
Promuovere le varietà in frutticoltura, tra attese messianiche e pirateria: un approccio realistico

Moderatore: Daniele Bassi - Università di Milano
Interventi: Vincenzo Acquafredda - Trevisan & Cuonzo
Stefano Barbieri – SICASOV
Walter Guerra – CSAF Laimburg
Marco Pancaldi - CAV
Walter Pardatscher - VOG
Maurizio Ventura – Sun World

Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Servizio di traduzione simultanea IT/EN e EN/IT