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Un operatore del settore conferma le parole di Sophie Guillin

"I materiali alternativi alla plastica sono più costosi e inquinanti"

Ha fatto abbastanza scalpore la dichiarazione di Sophie Guillin, riportata in una intervista esclusiva a FreshPlaza la scorsa settimana. "Abbiamo condotto uno studio tra i nostri clienti e i risultati sono inequivocabili e senza appello: il 60% di coloro che sono passati a un materiale alternativo alla plastica deplorano un aumento dei rifiuti del 45% in media e oltre il 40% vede il proprio fatturato diminuire di oltre il 25% in media, per una soluzione che costa secondo loro tra il 30% e il 60% in più". Così ha detto la direttrice del Gruppo Guillin, uno dei maggiori del comparto.

"Sono d'accordo con quello che sostiene la Guillin - afferma un operatore ortofrutticolo del cesenate - perché credo che non si debba demonizzare nessun materiale. Io nel mio magazzino uso sia la plastica sia le confezioni in cartoncino, a seconda dei prodotti e delle esigenze dei clienti. Ma dico che è ora di finirla con questa 'caccia alle streghe' nei confronti della platica". 

Foto d'archivio

L'operatore lamenta che alcune catene della Gdo, da un giorno all'altro, abbiano chiesto di cambiare le vaschette in plastica con quelle in carta, senza contare che vi sono delle scorte da smaltire, delle macchine da adattare ecc.

"E soprattutto - conclude l'operatore - queste catene non vogliono sborsare la differenza rispetto ai prodotti plastici più economici. In definitiva mi hanno detto che vogliono passare dalla carta alla platica, ma senza pagare i maggiori costi. Mi sembra un presa in giro".

Senza dimenticare quanto sostenne Massimiliano Ceccarini di Sipo, sul tema del packaging, poco più di un anno fa (cfr. FreshPlaza del 10/01/2022): "Ma chi paga l'innovazione? Perché oggi ho scoperto cose nuove e nuove soluzioni sul fronte packaging, che tuttavia hanno un costo, ma chi lo paga? A noi, la GDO chiede sempre maggiori sconti, chiede sostenibilità, confezioni biodegradabili, ma al prezzo di quelle di 20 anni fa". Impossibile.