Alle porte di una nuova campagna commerciale per gli agrumi, non si possono non tirare le somme delle spese vive registrate finora e fare una previsione di prezzo che permetta alle aziende di sopravvivere.
"Stiamo andando incontro a una situazione che, se non migliora in qualche modo, porterà alla chiusura delle nostre attività - spiega Giovanni Battista Spanò, titolare dell'omonima azienda agricola sita a Locri (RC) - E' necessario un aiuto tangibile e nell'immediato: non basta il credito d'imposta sul carburante o sull'energia, ad esempio, che vedremo nella dichiarazione dei redditi il prossimo anno. Noi piccoli imprenditori abbiamo bisogno di soluzioni immediate, perché il rischio è di non arrivare al prossimo anno. Oltre che un lavoro, per me coltivare agrumi è una passione: sono cresciuto tra gli agrumeti di famiglia. Se guardo, però, ai costi di produzione fissi e variabili, ci sono aumenti vertiginosi. Siamo sull'orlo del baratro".
(Foto: Azienda Agricola Spanò Giovanni Battista)
"Su circa 10 ettari, produciamo: arance Navel, in raccolta da fine novembre ai primi di gennaio; clementine Nova, che si raccolgono da fine dicembre a gennaio; mandarino Tardivo di Ciaculli, con raccolta nel periodo fine febbraio-fine marzo. Inoltre, abbiamo un impianto di 3,5 ettari dedicato a limone e bergamotto: è al primo anno, quindi ce ne vorranno altri due per avere quantitativi idonei alla commercializzazione", racconta Spanò.
Facciamo due conti
Facendo un confronto tra il 2021 e il 2022, il produttore agrumicolo parla di una media di aumento dei costi fissi pari al 4,72%. "Si piange, invece, nei costi variabili: +60,86% per l'energia elettrica (dato parziale, ma destinato ad aumentare in quanto è ancora in corso la stagione irrigua); +67,53% per il gasolio agricolo (da una media di 0,77 euro del 2021 a una media di 1,29 euro del 2022); +56,87% per i fertilizzanti. Per la manutenzione delle macchine agricole, calcoliamo un +52% complessivo".
Arance della passata campagna (Foto: Azienda Agricola Spanò Giovanni Battista)
Per arrivare a un punto di pareggio, rispetto allo scorso anno il produttore dovrebbe vendere i suoi agrumi con un rincaro di quasi il 44,60%. "Se, per esempio, le Navel lo scorso anno sono state vendute all'origine a 0,25 euro/kg, quest'anno dovrebbero raggiungere 0,36 euro/kg. Il Tardivo di Ciaculli e le clementine Nova da 0,35 euro/kg del 2021 dovrebbero essere venduti a 0,50 euro/kg di quest'anno - continua il produttore - Per raggiungere il punto di pareggio e ottenere anche un margine di guadagno (+10%), bisognerebbe vendere gli agrumi al 54,60% in più rispetto allo scorso anno: il mandarino Tardivo di Ciaculli e le Clementine Nova a 0,54 euro/kg mentre le arance Navel a 0,39 euro/kg".
"Gli agrumi verranno acquistati a questi prezzi o, ancora una volta, a sacrificarsi dovrà essere l'anello produttivo della filiera?", si domanda Spanò.
Per maggiori informazioni:
Giovanni Battista Spanò - titolare firmatario
Cell.: +39 320 8945476
Azienda Agricola Spanò Giovanni Battista
via Firenze 97
89044 Locri (RC)
Email: info@agricolaspano.it
Web: www.agricolaspano.it