Ancora prezzi alti per il pomodoro da mensa, con una tendenza che da mesi non accenna a cambiare. Ma, come si sa, non è tutt'oro quel che luccica. Ne abbiamo parlato con Giorgio Puccia, commissionario ortofrutticolo presso il mercato di Vittoria.
Giorgio Puccia
"In effetti, il prezzo del pomodoro (vedi tabella – ndr) si mantiene abbastanza alto da inizio campagna - ha detto il commissionario ortofrutticolo - ma definire questo andamento commerciale come una manna caduta da cielo sarebbe un grave errore, perché bisogna conoscere a fondo i motivi delle dinamiche che portano alla formazione del prezzo. Tanto per cominciare, l'incontro tra domanda e offerta è segnato da forte riduzione della diponibilità di pomodoro sia nei nostri areali di produzione sia in quelli dei Paesi competitor. La diffusione del ToBRFV continua a creare problemi un po' ovunque e poi c'è la questione dei rincari dei prezzi di produzione che non hanno consentito a tutti i produttori europei di affrontare la campagna 2021/22."
"Altro elemento di assoluto rilievo - ha proseguito l'esperto - è stata la forte riduzione del pomodoro prodotto in serra riscaldata del nord e dell'est Europa, a causa dei costi proibitivi del gas che serve anche per la produzione di energia elettrica e, dunque, anche per illuminare artificialmente quelle stesse serre. Mentre qui da noi si sta iniziando a convivere con il Tobamovirus, utilizzando alcuni accorgimenti agronomici in serra e grazie a oculate scelte varietali su bacche meno sensibili al virus, il problema del riscaldamento delle serre a certe latitudini - con gli attuali prezzi del gas - è e resterà insostenibile a tempo indeterminato o, quantomeno, strettamente legato all'andamento della crisi internazionale in atto e ai suoi risvolti successivi".
"Pensare inoltre - ha voluto chiarire Puccia - che i prezzi sostenuti del pomodoro che si sono registrati in questi mesi significhino altrettanti guadagni sarebbe un grave errore, perché una buona parte dei maggiori introiti vengono puntualmente riassorbiti dai costi di produzione, quali fertilizzanti, plastica, fitofarmaci etc oltre che dai robusti rincari dei trasporti registrati a partire da febbraio".
Sopra: uno dei viali del mercato di Vittoria
"Frattanto, da sabato scorso si registra una diminuzione nella richiesta di pomodoro da parte della GDO. Forte invece la flessione per le altre referenze di punta - ha detto l'imprenditore - quali zucchino e melanzane che segnano quotazioni, rispettivamente, sui 25/30 e 40/50 centesimi di euro al kg sulla piazza di Vittoria. Continua a difendersi discretamente il peperone, con prezzi intorno all'euro al kg."