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A colloquio con gli imprenditori agricoli della Penisola sorrentina

I rincari pesano sull'intera filiera del limone di Sorrento Igp

Gli incrementi dei costi di produzione e delle materie prime stanno avendo un impatto sull'intera filiera del limone di Sorrento IGP, dalla produzione alla trasformazione. Questo genera una discreta preoccupazione tra gli operatori del settore.

"La campagna del limone di Sorrento Igp è ancora agli albori, e non essendo ancora partita la commercializzazione del prodotto fresco, ancora non se ne conosce il prezzo. Sicuramente, i rincari degli input produttivi avranno incidenza sui costi complessivi, anche se temo che, in termini di prezzo, non si avrà alcun corrispettivo che possa sanare tale aggravio". A dirlo è Antonio Pollio, imprenditore della Penisola sorrentina.

"Quest'anno - continua Pollio - a differenza della scorsa annata si profila una campagna con volumi ridotti, a cause dell'eccessiva siccità della scorsa estate. L'anno scorso c'erano invece quantitativi abbondanti e prezzi medi al di sotto dell'euro fino alla prima di metà agosto, per poi aumentare, come al solito, dopo Ferragosto (15 agosto). Finora invece i volumi sono scarsi, la richiesta non c'è e i prezzi non sono incoraggianti".

"C'è bisogno di remunerazioni più eque per i produttori. Si dovrebbe lavorare insieme per riuscire a spuntare quotazioni più alte fin dall'inizio della campagna - dice Pollio - e non solo dopo Ferragosto, quando le disponibilità di limone sono scarse e la richiesta è elevata. Credo che il turismo debba fare da traino per aiutare l'intera filiera legata al limone di Sorrento. Solo facendo sistema potrà esserci un futuro per il nostro limone, ma in generale per tutta la nostra agricoltura, definita "eroica" per le condizioni ambientali in cui si esplica".

Osvaldo Galano, invece venendo da una campagna poco remunerativa, ha deciso di concentrarsi, per quest'anno, sui trasformati. "Quest'anno l'annata risulta leggermente più tardiva della precedente. Inizieremo con la raccolta a fine mese. Ci concentreremo maggiormente sui trasformati e ridurremo i volumi del fresco. Sta diventando sempre più difficile fare programmi a medio e a lungo termine".

Infine, Valentina Stinga dice: "Sta diventando problematico anche realizzare dei trasformati, visto l'aumento dei costi dell'energia, dei materiali per gli imballaggi e dei trasporti. I costi di trasformazione sono rincarati del 25%, che un tempo era il mio margine di guadagno sul prodotto; ora invece i margini si sono ridotti e il prezzo al consumatore per marmellate, limoncelli e altri trasformati di limone è raddoppiato".