Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Se ne parlerà durante un convegno a Macfrut, il 7 settembre alle 15

Senza reti è sempre più difficile fare frutticoltura

Reti e protezione degli impianti frutticoli: a Macfrut non solo vi sarà un evento dedicato, ma si potranno vedere e toccare con mano, nell'area dinamica, gli ultimi ritrovati della tecnica.

Uno dei relatori, Stefano Lugli dell'Università di Modena e Reggio, spiega: "Fra gli aspetti positivi dell'utilizzo delle coperture in frutticoltura ci sono la drastica riduzione dei trattamenti con fitosanitari e il miglioramento della qualità dei frutti, che possono essere raccolti allo stadio ottimale di maturazione: ciò che chiede oggi il consumatore, un prodotto sano e di qualità. Come tutti gli investimenti, va attentamente valutata la sostenibilità economica di interventi strutturali sicuramente efficaci, ma altrettanto onerosi".

Sono tutti temi al centro dell'evento ospitato a Macfrut martedì 7 settembre alle ore 15 al Rimini Expo Center. "Le nuove frontiere della frutticoltura protetta", questo è il titolo del convegno organizzato da Macfrut in collaborazione gli atenei di Bologna, Modena e Reggio e Ancona. Tre gli interventi previsti, tutti a tema frutticoltura protetta. Apre i lavori Davide Neri (Università delle Marche) su "Le coperture multifunzionali in frutticoltura", a seguire Stefano Lugli (Università di Modena e Reggio Emilia) su "Le coperture nel ciliegio", per chiudere con Rino Ghelfi (Università di Bologna) su "Sostenibilità economica degli investimenti nella frutticoltura protetta".

Foto d'archivio

In frutticoltura, il controllo delle avversità con metodi a basso impatto viene per lo più realizzato con sistemi di prevenzione di tipo fisico. La protezione degli impianti di ciliegio e delle altre specie frutticole con teli o reti può garantire una difesa più o meno totale da rilevanti avversità di varia natura: atmosferiche, gelate primaverili, grandine, vento, l'eccessiva insolazione. Non solo. Le barriere fisiche sono altrettanto utili per contenere i danni sui frutti maturi causati dagli uccelli e soprattutto da nuovi insetti alieni (Drosophila e cimice asiatica in primis). In questo panorama, le coperture antipioggia e i sistemi di difesa multifunzionali rappresentano attualmente la soluzione più idonea per garantire produzioni ecosostenibili e di elevata qualità.

Al termine del convegno, è prevista una visita guidata nell'area dinamica, con la possibilità di vedere in presa diretta le ultime novità proposte dalle principali aziende del settore.