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I margini di crescita sono enormi

Solo la metà delle famiglie italiane consuma asparagi

Gli asparagi sono acquistati, almeno una volta l'anno, solo dalla metà delle famiglie italiane. "I margini di crescita sono altissimi - spiega l'esperto Luciano Trentini - in quanto l'indice di penetrazione è ancora basso". Secondo i dati presentati pochi giorni fa (cfr. FreshPlaza del 29/06/2021) in occasione della conferenza dell'International Asparagus Days, il maggio 2020 è stato il mese con il maggior consumo in termini quantitativi: oltre 9000 tonnellate, contro le 7500 del 2017.

Maggio è sempre il mese di consumi maggiori, seguito da aprile e giugno. In aprile 2020, a causa della pandemia, si è registrato invece un consumo molto basso, inferiore a quello dei 3 anni precedenti.
Rispetto ai prezzi al consumo, il 2020 ha registrato una media di 4,39 euro/kg, il dato più alto degli ultimi 4 anni. Riguardo ai volumi, il 2020 è stato penalizzato dalla pandemia, con 23.548 tonnellate contro le 25.415 del 2019 e le 24.703 del 2018.

A trainare la produzione nazionale sono sempre gli asparagi verdi di Puglia, che oggi rappresentano ancora estensioni produttive superiori ai 5.000 ettari, in Veneto si coltivano circa 2.000 ha di asparagi verdi e bianchi (70%). In Emilia-Romagna sono circa 750 ettari e nel Lazio 500 ettari. In Campania, la coltura interessa oltre 400 ettari di asparagi verdi, coltivati prevalentemente in serra. In Friuli Venezia Giulia si coltivano circa 200 ettari, di cui il 70% destinato agli asparagi bianchi.

Si può affermare che, per questa campagna 2021, la superficie a livello nazionale rispetto al 2020 è diminuita di circa un 10%. La riduzione più marcata si è verificata al sud, dove il calo è stimato molto vicino al 15%. Stabile invece la produzione nelle regioni minori e in Campania e nel Nord, dove si ha qualche nuovo investimento. In leggero aumento la produzione di asparagi precoci riscaldati o con acque geotermiche come in Veneto, in Friuli Venezia Giulia e nel Lazio, ma vi sono prove in atto che prevedono di impiegare acque riscaldate da energie rinnovabili o come nel caso di un recentissimo e nuovo impianto, che utilizza come fonte energetica la energia elettrica.