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Patate: la raccolta procede a pieno ritmo

In Italia, nella regione Campania, la campagna patate è cominciata agli inizi di maggio con la raccolta delle novelle e terminerà a fine agosto. Anche se è troppo presto per poter esprimere un giudizio sull'attuale annata, quel che è certo è che le superfici produttive locali sono rimaste pressoché invariate rispetto allo scorso anno e che le quotazioni di partenza non sono incoraggianti.

"Inizialmente abbiamo provveduto a raccogliere il prodotto colpito dalle gelate tardive verificatesi in aprile; tant'è vero che, nella prima fase di questa campagna, le rese sono state bassissime, aggirandosi intorno a circa 24/25 tonnellate a ettaro. Attualmente, invece, i volumi raccolti sono circa il doppio di quelli riportati fino a metà giugno". E' quanto afferma Raffaele Guida della Coop Imposimato.

"Allo stesso modo - prosegue l'imprenditore campano - anche la qualità dei tuberi raccolti inizialmente difettava soprattutto per la presenza di eccessivi calibri piccoli. Allo stato attuale, invece, le pezzature ricorrenti sono di 45+ con una presenza media dell'8% di calibri piccoli".

Dal punto di vista commerciale, gli scenari non si presentano particolarmente incoraggianti. "La pandemia ha in qualche modo inciso negativamente sui consumi di patate, soprattutto durante il periodo in cui sono mancati all'appello i ristoranti. Quindi per essere competitivi sui mercati e reggere il confronto con l'estero siamo stati costretti a collocare le patate a prezzi più bassi, e questo ha comportato liquidazioni inferiori per i soci produttori".

"Per le patate novelle - continua un altro imprenditore di settore  - destinate soprattutto al mercato estero, in particolare Polonia e Repubblica Ceca, le quotazioni al produttore sono passate dai 18 centesimi al kg di maggio agli attuali 10 centesimi al kg; mentre per le patate "da serbo" (quelle che vanno stoccate) le liquidazioni al produttore si attestano a circa 20 centesimi al kg".

"Per quanto riguarda l'industria, sta ritirando regolarmente i tuberi secondo i programmi, senza alcuna variazione rispetto agli anni scorsi. Solamente a inizio maggio si è registrata una forte richiesta, a seguito della forte carenza di merce".

E' risaputo che le patate rappresentano una classica coltura estensiva da pieno campo, ma la direzione che gli agricoltori stanno prendendo è quella di un approccio produttivo sostenibile. "Infatti  - conclude Guida - i nostri soci, invogliati da una remunerazione più elevata (20% in più sul prezzo di mercato rispetto al prodotto convenzionale) e visti i buoni riscontri commerciali, per la prossima campagna porteranno da 15 a 50 gli ettari di patate a residuo zero. Infine, anche per le patate è noto che gli imballaggi in carta rappresentano il futuro".