Non cessa l'euforia per le ciliegie pugliesi, presenti in mercati e supermercati già da alcune settimane. Il frutto più atteso e goloso della primavera, rappresenta uno dei prodotti ortofrutticoli di punta per il settore agricolo regionale.
"Ottimo il riscontro commerciale ottenuto fin dalle prime ore di raccolta, complice anche la minore disponibilità di merce rispetto alla passata stagione, quando i quantitativi sulle piante si mostrarono comunque inferiori alle aspettative e dunque a una normale stagione. Si stima un calo di circa il 15% rispetto a un anno fa. La domanda supera l'offerta, vivacizzando un po' l'andamento delle vendite. Gli operatori erano e sono in trepidante attesa di ricevere i frutti della nuova stagione, nonostante la maturazione repentina, grazie alle recenti giornate di sole, che hanno permesso di recuperare in parte il ritardo di una settimana e spedire più colli ai clienti". A commentare da Bisceglie l'annata cerasicola è Antonio Guglielmi, titolare della società agricola Naturaviva e di Agromnia, società di consulenza nel settore agricolo e agroalimentare.
Soddisfacenti le quotazioni per gli agricoltori. "Il prezzo si muove su una media dai 4 ai 5 €/kg riconosciuti al produttore. La raccolta, negli impianti coperti, è terminata il 30 aprile. Ora si procede nei ceraseti in pieno campo, con le varietà precoci. La raccolta è partita anche nelle zone più interne, come Turi, Sammichele di Bari, Casamassima e Conversano. Si staccano ad esempio varietà come Bigarreau, Early Lory e della famiglia Sweet, in attesa di quelle medio tardive e della Ferrovia".
Le preoccupazioni però non mancano. "Il meteo è minaccioso. A metà della scorsa settimana si sono verificate, a macchia di leopardo, delle precipitazioni grandinigene in alcuni areali produttivi, che indubbiamente vanno a ridurre ancora i quantitativi disponibili. Sul fronte commerciale invece non ci aspettiamo deprezzamenti, dopo l'euforia iniziale. Ci sarà, come già accaduto, una stabilizzazione delle quotazioni, ma risulterà in linea con le campagne precedenti e tenendo conto del calo produttivo. Non c'è una grossa disponibilità di ciliegie, sempre a causa di un andamento climatico che continua a far riflettere e ribadire l'importanza delle coperture per la cerasicoltura moderna".
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