"I consumatori vogliono arance, anche stimolati dall'emergenza sanitaria. Produzioni italiane non ce ne sono già da alcune settimane, pertanto l'unica soluzione è importarle". Alessandro Dal Bello, vice presidente di Sife, smorza con molta tranquillità ma risolutezza certe polemiche sorte anche sui media generalisti.
"Da che mondo è mondo, arance italiane non ce ne sono, in questo periodo dell'anno. Quest'anno, in particolare, abbiamo registrato due fenomeni che hanno causato carenza di prodotto: il Coronavirus ha fatto impennare i consumi, e le condizioni meteo hanno penalizzato la produzione in alcune zone di Sicilia e Calabria".
Normalmente gli operatori importano o dai paesi del bacino del Mediterraneo, o dall'oltremare. "Quest'anno, anche per una domanda repentina, per accelerare i tempi abbiamo importato dall'Egitto. Il prodotto egiziano è di alta qualità e non ha nulla da invidiare ad altre produzioni. E, grazie alle proprie condizioni climatiche, hanno un calendario di raccolta molto più prolungato".
Qualcuno ha affermato che si dovrebbero comprare dalla Spagna, non dall'Egitto, per rimanere in ambito Ue. Ma anche la Spagna ha avuto i nostri stessi problemi produttivi, quindi rivolgersi all'Egitto è stata una scelta quasi obbligata".
"Grazie al prodotto egiziano - conclude Dal Bello - abbiamo potuto mantenere il prezzo degli agrumi basso e, allo stesso tempo, fornito ai consumatori la vitamina C che stavano cercando".
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