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Buone pratiche e filiera tracciabile per contrastare la contraffazione di agrumi siciliani

Tra gli addetti ai lavori non si spegne l'eco del clamore suscitato dal sequestro di limoni varietà Meyer provenienti dalla Turchia, avvenuto a Siracusa. L'operazione congiunta di Corpo Forestale e Ispettorato centrale per la qualità e la repressione delle frodi agroalimentari ha innescato la miccia di dibattiti e riflessioni su una questione apertissima, che troppo spesso penalizza il mercato dei prodotti 100% siciliani.

"Gli agrumi sequestrati, non adatti al consumo, sono stati avviati alla distruzione. Il problema però resta. Quello di garantire il prodotto nostrano, tutelarlo e creare una filiera che lo valorizzi e lo rilanci. Diversamente, in un comparto ormai allo stremo il rischio è - a fronte della perdita costante di importanti quote di mercato - quello di sparire completamente!".

Così a FreshPlaza Antonino Imbesi direttore commerciale della siciliana Agrumi-Gel, azienda nota per la lavorazione di succhi di arancia rossa e bionda, limone, mandarino e pompelmo e melograno provenienti esclusivamente da coltivazioni siciliane.

"La notizia mi ha turbato, ma fino a un certo punto – constata amaramente Imbesi – Basti pensare alle offerte paradossali sul mercato ove si richiede succo siciliano a prezzi nettamente inferiori ai costi di produzione in campagna della materia prima di origine siciliana, appunto. Insomma, danni su danni all'intero sistema, che diviene insostenibile".

La proposta di azione che Antonino lancia al comparto punta a mettere in chiaro i reali volumi di agrumi siciliani movimentati tra prodotto fresco e trasformato in entrata e in uscita. Ciò nell'ottica delle buone pratiche e della filiera tracciabile. Un'operazione funzionale per determinare le modalità di formazione dei prezzi e delle strutture dei mercati originati dalle diverse tappe in cui si fraziona il processo di utilizzazione di un prodotto agricolo. 

"Sarebbe ora che si contingentasse - sottolinea Antonino - tutta la merce proveniente dai Paesi europei ed extraeuropei. Ritengo opportuna la creazione di un registro che annoti tutte le attività di importazione. Questo darebbe la certezza di una filiera produttiva che non dia adito ad attività di distrazione. Diversamente, si rischia di alimentare attività e pratiche fraudolente, a discapito di quelle imprese che operano con coscienza, seguendo regolamenti di buona prassi, a garanzia di elevati standard qualitativi e di autenticità".

"Mi mi piace sottolineare la parola autenticità che, di fatto, caratterizza i contenuti di quella filiera tracciabile e in chiaro con cui Agrumi-Gel lavora i suoi succhi di agrumi. I danni sono altrimenti incalcolabili, perché a essere danneggiato, in primis, è il consumatore, poi il produttore italiano e a seguire tutte le aziende della filiera"

Sul versante delle attività di promozione del made in Italy, Agrumi-Gel sarà presente dal 10 al 13 marzo 2020 alla 45ma edizione del Foodex Japan, a Tokyo. L'Esposizione Internazionale dell'Alimentazione e delle Bevande è considerato l'evento più importante di settore che si tiene in Asia. Il Giappone è l'undicesimo Paese in termini di destinazione dell'export agroalimentare italiano e il terzo Paese extra europeo dopo gli Stati Uniti e Canada.

Agrumi-Gel S.r.l.  
C.da Girotta
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