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Japan Citrus Annual

Il Giappone e le opportunità per gli esportatori di agrumi

In Giappone, la frutticoltura è dominata dalla produzione di agrumi. In particolare i mandarini delle varietà Unshu Mikan e Chubankan, e il kumquat (mandarino cinese). Ma negli ultimi 46 anni, la quota di produzione agrumicola del Paese risulta in calo.

La causa non è solo l'invecchiamento degli agricoltori, c’è stata anche una carenza di manodopera. In generale, in Giappone si consuma anche meno frutta. Circa il 60% delle vendite avviene tramite il commercio locale. Tuttavia, le vendite online risultano in aumento.

Nonostante questo consumo più basso, in Giappone il totale delle importazioni di frutta rimane stabile intorno a 1,7 mln ton. In particolare, sono gli Stati Uniti il principale fornitore di arance e limoni di questo Paese. La domanda di limoni, e frutti similari, è in aumento in Giappone. Questo secondo il rapporto annuale sugli agrumi pubblicato dal Dipartimento all'Agricoltura degli Stati Uniti.

Il nuovo accordo commerciale tra Stati Uniti e Giappone prevede dazi doganali vantaggiosi per le arance americane fresche, e questo dovrebbe favorire l’aumento delle vendite.

Mandarini
La superficie totale delle coltivazioni di mandarini è leggermente diminuita negli ultimi anni, e ora ammonta a 54.100 ettari, mentre la produzione è leggermente aumentata, raggiungendo le 994.000 ton. Si prevede che la varietà Unshu Mikan verrà sostituita. Questo cambiamento è dovuto al cattivo raccolto che si è avuto di questa varietà, che lascerà il posto alla varietà Chubankan e ad altri frutti.

Il Giappone importa principalmente mandarini americani, per 13.000 tonnellate. Le importazioni totali di mandarini saliranno a 19.000 tonnellate nel prossimo anno. Questo aumento è dovuto alla minore resa dei mandarini di produzione domestica.

Solo il sette per cento della produzione di mandarini del Giappone viene trasformata in succo. La stragrande maggioranza, il 90%, viene consumata fresca, con il tre per cento di scarto. Negli ultimi dieci anni, la riduzione dei consumi è andata di pari passo con un aumento dei prezzi.

Nel 2018/19, sono stati esportati meno mandarini giapponesi freschi; il 36,3% o 1.012 ton, rispetto al 2017/18. Questo calo è dovuto alla concorrenza di Cina e Corea del Sud. Le esportazioni per il 2019/20 sono stimate intorno alle 1.000 tonnellate. Questo volume è destinato soprattutto al sud-est asiatico.

Arance
Il Giappone coltiva arance nelle province di Hiroshima e Shizuoka. Queste differiscono dalle arance d'oltremare. Il loro contenuto di residui è quasi nullo. Anche qui, l'invecchiamento degli agricoltori e la mancanza di manodopera minacciano questa produzione, che nel 2019/20, si prevede registrerà un calo del cinque per cento o di 370 ettari, per un totale di 5.607 ton di mancata produzione.

I giapponesi preferiscono le arance Navel alle Valencia. Le persone in Giappone mangiano principalmente le varietà americane. Questo perché sono pochissime le arance prodotte a livello domestico.

Si ritiene che le importazioni di arance fresche siano aumentate, nel 2018/19, del tre per cento fino a 85.049 ton. La maggior parte di queste arance proviene dagli Stati Uniti. Un ulteriore aumento è previsto nel 2019/20. Il numero totale di arance importate dovrebbe aumentare del 3,2%, raggiungendo le 94.000 tonnellate.

Come già detto, il Giappone produce pochissime arance. L'esportazione di questo prodotto pertanto non è rilevante.

Pompelmo
In Giappone, il consumo di pompelmo è in calo fin dal 2004. Questo è dovuto alle notizie diffuse dai media sulle controindicazioni del pompelmo per il rischio di interazione con i farmaci per controllare la pressione alta. Sono soprattutto le persone anziane che mangiano questo agrume. Queste notizie, quindi, ne hanno influenzato i consumi. Tuttavia, il pompelmo è attualmente il frutto più utilizzato nei cocktail di frutta (alcolici).

La previsione è che nel 2019/20, la produzione di pompelmo si ridurrà del quattro per cento, scendendo a 86.000 ton.

Questo agrume viene importato principalmente dal Sudafrica, ma anche dagli Stati Uniti. Per quanto riguarda i dati conclusivi della campagna 2018/19, si prevede che queste importazioni diminuiranno del nove per cento, scendendo a 64.329 tonnellate. E' probabile che tale tendenza continui nel 2019/20. Si prevede un ulteriore calo del 6,8%, fino a 60.000 tonnellate.

Limoni
Oltre l'80% dei limoni giapponesi è coltivato nelle province di Hiroshima ed Ehime. Nel 2018/19, i tifoni e le gelate hanno causato danni considerevoli a questi agrumi, a Hiroshima. Si prevede tuttavia una ripresa. Nel 2019/20, dovrebbero essere prodotte 8.000 ton.

In Giappone, i limoni sono principalmente usati come guarnizione, nel condimento per insalate e anche per aromatizzare i cibi, oltre a essere utilizzati nei cocktail alcolici di frutta. Il consumo di limoni è in aumento, in Giappone.

Le importazioni di limoni sono cresciute dell'11,6%, raggiungendo le 56.839 tonnellate nel 2018/19. Questo agrume è stato importato soprattutto dagli Stati Uniti. Le importazioni dovrebbero aumentare ulteriormente del cinque per cento nel prossimo anno, raggiungendo un volume d’importazione di 623.000 ton di limoni.

Succo d'arancia
In Giappone si coltivano pochissime arance e vengono per lo più importate dal Brasile. Il consumo di arance è diminuito del 14% negli ultimi cinque anni. In generale, dal 2013, i giapponesi hanno bevuto meno succhi di frutta. Questo calo è dovuto al fatto che il succo d'arancia ha un alto contenuto di zuccheri ed è molto calorico. Il suo consumo dovrebbe continuare a diminuire.

Fonte: Japan Citrus Annual by USDA (United States Department of Agriculture) – Foreign Agricultural Service

Data di pubblicazione: