"Abbiamo iniziato la raccolta dei peperoni da oltre una settimana, una campagna che, a seconda poi delle condizioni climatiche, si protrarrà fino a dicembre o al massimo fino alla prima decade di gennaio. Il perdurare delle temperature al di sopra delle medie stagionali, come quelle attuali, sicuramente non porta vantaggi sul fronte fitopatologico. La domanda è buona per tutte le tipologie, ma il peperone rosso rimane il preferito. Quattro sono le varietà messe a dimora: come tipologia gialla confermo la Eppo, mentre per il peperone rosso, le varietà sono Coraza, Pompeo e Troyano". A parlare è Donato Sabato, titolare dell’omonima azienda agricola sita a Scanzano Jonico, in provincia di Matera.
"Quest’anno ho ridotto la superficie coltivata: una scelta dovuta sia alla difficoltà di reperire manodopera e sia ai pochi profitti ottenuti al termine della campagna. La cultivar di peperone è una pianta difficile e costosa. Costi che sono difficilmente recuperabili, se consideriamo i bassi prezzi di vendita del prodotto".
"Solitamente, la mia resa produttiva è di max 2,5 kg per pianta. Nel peperone, i primi fiori che legano sono quelli sottostanti (primo palco), dai quali si riescono a raccogliere 6-7 peperoni. Il secondo palco è invece costituito dai fiori che si aprono nella parte superiore della pianta. La resa di quest’ultimo palco dipende dalle condizioni climatiche: l’arrivo di gelate tra dicembre e gennaio, tipico del metapontino, determina una forte riduzione dei volumi".
"Quella appena iniziata è un'annata particolare per il verificarsi dei diversi attacchi della mosca bianca, la quale, nutrendosi della linfa, provoca malattie batteriche e prodotto disomogeneo. Questo insetto, difficile da debellare con trattamenti, si riproduce molto velocemente, specie se le temperature sono elevate. Per il momento la situazione è controllabile, ma temperature più fresche risolverebbero sicuramente molti problemi".