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E intanto arrivano 1,5 milioni di Euro per gli agrumeti caratteristici in Sicilia

Malsecco e tristeza nell'agenda del sottosegratario Pesce

Malsecco per quanto riguarda i limoni, Tristeza per le arance e molto altro al centro di una visita in Sicilia, in piena estate, del sottosegretario all'Agricoltura Alessandra Pesce che, in un mini tour tra le aree a forte vocazione agrumicola, ha potuto constatare i problemi del comparto.

Foto sopra, da sx: Paolo Rapisarda (direttore CREA - OFA di Acireale), Renato Maugeri (presidente Associazione Limone dell'Etna), Federica Argentati (presidente Distretto Agrumi di Sicilia), Alessandra Pesce (sottosegretario all'Agricoltura).

Invitata dal Distretto Agrumi di Sicilia, presieduto da Federica Argentati, l'esponente del Governo, ha potuto confrontarsi su questi temi con i componenti del Cda del Distretto, in rappresentanza di tutta la filiera, Consorzi di tutela delle produzioni di qualità, associazioni di categoria, imprenditori ed ha potuto constatare di persona i danni provocati dalle fitopatie che più preoccupano le coltivazioni di limoni e arance.

"Quello degli agrumi, di cui la Sicilia è il primo produttore nazionale - ha affermato Pesce - è un comparto che riteniamo fondamentale. Il Ministero continua a lavorare al Piano Agrumi e già a settembre convocheremo un nuovo tavolo con tutte le parti interessate. E' doveroso affrontare le emergenze, su cui i produttori vanno supportati, ma quello che serve è uno strumento di ampio respiro, che abbia una visione di medio-lungo periodo di almeno cinque anni, integrata con la riforma della Pac, a cui stiamo lavorando e che dovrà essere il quadro generale in cui inserire ogni piano di settore. Occorre puntare su azioni di sistema: fare gioco di squadra è più che mai necessario per avere visibilità e competere con altri player che si stanno affacciando sui mercati internazionali".

Sopra, un momento durante la visita del sottosegretario Pesce.

"Abbiamo insistito - ha detto dal canto suo Argentati - affinché il sottosegretario venisse a conoscere direttamente sul territorio le potenzialità e le problematiche della filiera agrumicola. E' stata anche l'occasione per rimarcare la necessità di un'azione di sistema tendente anche a bloccare l'ingresso di nuovi e pericolosi patogeni dall'estero, con politiche più rigorose all'ingresso dei prodotti esteri in Europa. Abbiamo ribadito l'importanza strategica di progetti come Vie della Zagara che coniugano produzione e turismo relazionale integrato, una grande opportunità per la nostra filiera agrumicola, testimoniata dalle aziende in cui abbiamo ospitato il sottosegretario, Zash e Azienda Agricola Fratelli Arena, tra Giarre e Ramacca".

"Infine - ha concluso la presidente - abbiamo sollecitato chiarimenti sulla campagna di comunicazione prevista dal decreto per l'emergenza agrumicola: per il Distretto l'ideale sarebbe promuovere le produzioni Dop, Igp e biologche. Tale promozione, poi, andrebbe armonizzata con quella che grazie al Mise e all'Ice si sta programmando per il mercato cinese. Sull'export in Cina, opportunità per la quale tante aziende si stanno attrezzando grazie all'impegno del Ministero dello Sviluppo Economico, auspichiamo che la proposta dell'Ice che prevede azioni al consumo in Cina e azione di incoming con il progetto Vie della Zagara, proposto dal Distretto Agrumi, possa essere condiviso anche dal Mipaaft".

E, intanto, negli stessi giorni è arrivata una buona notizia per il comparto: "Dei tre milioni di euro del Fondo nazionale per la salvaguardia degli agrumeti caratteristici, destinati a 9 regioni italiane, quasi un milione e mezzo se lo è aggiudicato la Sicilia. A dirlo è stato  l'Assessore regionale per l'Agricoltura Edy Bandiera, che ha aggiunto: "Le risorse saranno assegnate tramite bando di evidenza pubblica, gli agrumicoltori siciliani potranno contare sui benefici di questo sostegno normativo, riservato agli agrumeti che hanno un particolare pregio varietale, paesaggistico, storico e ambientale".

Il criterio seguito, secondo quanto riferito dall'Assessorato, è stato di attribuire una quota fissa uguale, per un totale di 600.000 euro e una quota in base alla superficie agrumicola di ciascuna regione e alla Sicilia è stato assegnato un plafond di euro 1.469.000 per interventi di recupero, salvaguardia e tutela degli agrumeti caratteristici dell'Isola.

"Questa misura innovativa è destinata alla valorizzazione delle produzioni tipiche e può essere un'altra opportunità per fare impresa e creare lavoro soprattutto per le nuove generazioni - ha spiegato  Bandiera - costituiscono una parte essenziale del nostro paesaggio e dell'economia della Sicilia".