Con l'arrivo del nuovo anno, il consumo di pompelmi solitamente registra una ripresa. "Si vuole mangiare più sano e lo si nota con chiarezza dalla domanda di pompelmi, che al momento è un po' più alta rispetto a quella registrata nella settimana prima delle festività, quando i consumatori si orientavano maggiormente verso le specialità". A dichiararlo è Frans van der Burg di Total Produce BV, con sede a Rotterdam.
Al momento non è facile reperire volumi sufficienti del richiestissimo pompelmo proveniente dalla Florida. "Lì, i coltivatori stanno ancora affrontando le conseguenze dell'Uragano Irma dell'anno scorso. Inoltre, il cancro batterico degli agrumi (citrus greening) continua a lasciare il segno - ha sottolineato l'importatore - Nel 1996, la Florida forniva ancora 60 milioni di cartoni di pompelmi, mentre l'anno scorso il volume totale è stato di 3,5 milioni. In Florida, i nuovi alberi di agrumi consistono principalmente in aranci e limoni, che sono meno sensibili alle fitopatie".
"Il nostro fornitore ci ha detto che, al momento, solo il 20% delle piantagioni ha prodotto idoneo all'esportazione. Ciò risulta in prezzi che variano tra 25 euro e 32 euro per i calibri grandi, a malapena disponibili - ha detto Frans - Prevedo inoltre che la stagione termini presto. Normalmente, continua fino ad aprile-maggio per poi passare il testimone al Sudafrica, ma quest'anno prevedo che a marzo avremo già terminato".
Frans (a sinistra) durante una visita in Florida
"Fortunatamente sono disponibili delle alternative, ma i veri specialisti si rivolgono alla Florida. Per esempio, al momento stiamo ricevendo una fornitura ragionevole dal Texas, dove vengono piantati molti pompelmi, ma anche il mercato locale è molto attratto da questi frutti. Israele è un produttore importante e sta registrando una stagione stabile, con pompelmi di un ottimo colore e grado Brix, anche se bisogna sempre vedere se i clienti saranno disposti a pagare qualcosa in più rispetto ai frutti spagnoli e turchi, la cui offerta è ugualmente sufficiente".
"Questa settimana abbiamo ricevuto anche i primi mandarini Orri da Israele. Questo prodotto resta di qualità e ha un valore più alto rispetto all'Orri prodotto in Spagna. Riceviamo regolarmente un paio di container alla settimana - ha concluso Frans - che vengono piazzati soprattutto sul mercato olandese e tedesco".
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Frans van der Burg
Total Produce BV
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