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Effetti della quota al 20% di succo nelle aranciate sul prezzo delle arance da industria

Secondo l'associazione Coldiretti Calabria, ci sarebbero già effetti positivi evidenti dall'entrata in vigore, lo scorso 6 marzo 2018, della norma che ha innalzato la percentuale minima di succo nelle aranciate dal 12 al 20%.

"Oggi - riferisce l'associazione – la tendenza che aveva visto quotazioni irrisorie - solo 5/7 centesimi al kg - per le arance destinate alla produzione di succo si è invertita e ci sono i primi acquisti di arance da parte di una storica Industria - l'Agrumaria Reggina - che vengono pagate agli agricoltori 15 centesimi al kg: un prezzo che garantisce i costi di produzione e di raccolta".

Secondo Coldiretti, oltre alla norma sul tenore in succo, altrettanto decisiva sarebbe la crescente certificazione volontaria su alcune etichette di aranciate dell'origine italiana del succo. "Recentemente - aggiunge - sul mercato italiano ci sono sul mercato aranciate con il 25% di succo di arance calabresi".


Una prima fase del trasporto di arance

Secondo Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria: "lavoreremo ancora per ottenere al più presto l'indicazione di origine obbligatoria in etichetta sulle aranciate, succhi di frutta e marmellate. Adesso in tempi velocissimi daremo centralità ai "Contratti di Filiera Pluriennali" per rafforzare la produzione di arance da succo, ristrutturando e ampliando la produzione nelle aree vocate".

"La provincia di Reggio Calabria può e deve tornare a essere il giardino di arance più importante per le industrie delle bibite di qualità made in Italy 100%. Non è questo un finale di partita – conclude Molinaro – ma un progetto economico per rilanciare l'intero sistema produttivo sulla base di regole e contratti trasparenti".
Data di pubblicazione: