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La testimonianza di Christina Manossis (Zeus Kiwi)

Grecia: in questa stagione richiesta e prezzi elevati per i kiwi

In Grecia, la stagione 2017 dei kiwi è diversa da qualsiasi altra. "Non ci sono informazioni sul raccolto di kiwi. Sfortunatamente quest'anno abbiamo avuto alcuni problemi. Alcuni coltivatori hanno raccolto i frutti prima del previsto, a causa del prezzo elevato del frutto". Ad affermarlo è Christina Manossis dell'azienda greca Zeus Kiwi.

"I prezzi all'origine dei kiwi variano tra 0,60 euro e 0,80 euro/kg - ha riportato Manossis - una quotazione che non abbiamo mai avuto prima e che è considerata estremamente alta. Con prezzi del genere, gli agricoltori sono stati spinti a raccogliere i kiwi prima della data ufficiale di raccolta stabilita dal governo greco, cioè il 15 ottobre".

Il Ministero dell'Agricoltura greco è intervenuto per fermare la raccolta prematura dei kiwi con basso grado Brix. I livelli zuccherini non sono ancora arrivati al valore ideale. "Il governo ha intercettato alcuni agricoltori mentre raccoglievano i frutti in anticipo e li ha distrutti perché ha giudicato l'azione illegale. Vista l'attenzione del Ministero dell'Agricoltura per questa questione, penso che sarà altamente improbabile che la raccolta avvenga di nuovo in maniera anticipata".



L'attuale domanda globale di kiwi è sullo stesso livello da giugno della scorsa stagione. "La richiesta è ancora presente e anche se la stagione non è ancora finita, abbiamo già cominciato a parlare della prossima campagna. Il mercato asiatico è molto interessante quest'anno e non solo la Cina, perché altri piccoli paesi come Indonesia, Malesia, Taiwan - in cui ancora non abbiamo cominciato a vendere i frutti - e il Vietnam stanno ugualmente richiedendo kiwi".

Manossis ha aggiunto: "L'aumento della richiesta dal mercato asiatico in concomitanza con il rallentamento della produzione di kiwi in Italia potrebbe portare a una carenza di produzione sul mercato. Anche se l'Italia è un grande produttore di kiwi, con il 30% circa di quota sul mercato, la Grecia non è ancora in grado di soddisfare la richiesta. Prima di fare qualsiasi cosa bisognerebbe assicurarsi che i requisiti e le aspettative dei prezzi vengano soddisfatte. Tuttavia, questo è un ottimo momento per Zeus Kiwi per accedere al mercato e accaparrarsi una parte quote".


Antonis Ioannidis con il direttore generale Christina Manossis.


Sebbene in futuro ci si possa aspettare una buona domanda, Manossis ha osservato anche che i prezzi potrebbero essere una sfida in questa stagione. "Prevedo una richiesta molto elevata, ma d'altra parte non sono sicura che il mercato accetterà prezzi così elevati. Ciò è dovuto alla qualità superiore dei kiwi forniti dalla Zeus Kiwi. I prezzi devono essere mantenuti su un livello ragionevole e comunque abbastanza competitivo da restare rilevanti sul mercato". Le quotazioni devono essere buone e non molto più basse di quelle italiane.

"Analogamente, quello indiano - a scarso profitto nonostante l'elevata richiesta di kiwi - non sarà un mercato chiave, ma può essere definito alternativo. Infatti, presto ci sarà un secondo marchio per Zeus Kiwi che si concentrerà sui kiwi di seconda categoria. Questo brand secondario si concentrerà sui mercati adatti alla seconda categoria come la Romania. Quest'anno è prevista una produzione di 6.000 ton, con un incremento di 700 ton rispetto al volume di 5.300 ton registrato l'anno scorso".

Attualmente Zeus Kiwi ha avviato un processo di modificazione del sistema di calibratura, smistamento e stoccaggio. "Si passerà dall'uso di casse piccole dalla capacità di 20 kg a cesti più grandi che sono più utilizzati in Italia che in Grecia. Questo passaggio è fondamentale per incrementare la capacità di stoccaggio abbassando i costi logistici. Sarà un investimento triennale e la transazione dovrebbe essere implementata entro il 2019".

Il futuro è ricco di promesse per Zeus Kiwi. "E' stato un anno interessante questo. Si stanno sviluppando anche nuove varietà di kiwi a polpa gialla e verde. Sono stati piantati lotti con le nuove varietà che potranno essere brevettate dopo adeguati test. C'è ancora lavoro da fare e potrebbero volerci dai 3 ai 6 anni di sviluppo prima che le nuove cultivar possano essere prodotte a livello commerciale".

"Quella corrente - ha concluso Manossis - è una stagione molto strana e inusuale per i kiwi europei. Tuttavia abbiamo l'ottima opportunità di espanderci in nuovi mercati perché c'è una carenza di kiwi; il canale tradizionale dominato da frutti italiani può fornire a Zeus l'opportunità di accedere al mercato".

Per maggiori informazioni:
Christina Manossis
Zeus Kiwi SA
Tel.: +30 2351 053559
Fax: +30 2351 053901
Email: christinam@zeuskiwi.gr
Web: www.zeuskiwi.gr

Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: