
"Alcune varietà sono in piena fioritura adesso" esordisce Loris Babbini, segretario dell'associazione Aproccc. L'acronimo sta per Associazione produttori ciliegie colline cesenati e associa una ventina di produttori.
Punto di forza è la varietà Corniola, tipica del territorio, che riesce a spuntare nei mercati all'ingrosso il 25-30% in più rispetto ai prezzi delle altre varietà.

Loris Babbini.
"La Corniola è una ciliegia mediamente tardiva – continua Babbini, 40enne laureato in Agraria e che coltiva ciliegi su 5 ettari – data a +20 rispetto a Burlat. La raccolta inizia fra il 15 e il 25 giugno, a seconda delle zone, e si protrae per una ventina di giorni".
"Il frutto a due caratteri distintivi: l'elevato grado brix e la croccantezza superiore a quasi tutte le varietà esistenti. Corniola si presenta con forma allungata e questo carattere la rende distinguibile anche a occhio. Noi cerchiamo di valorizzarla attraverso un imballaggio ad hoc, che riporta la provenienza e il logo della nostra associazione. La produzione di Corniola non è ancora molto elevata, ma è in ripresa dopo anni di abbandono".

Al Consorzio fanno capo oltre 100 tonnellate di prodotto che, a conti fatti, non sono molte. Ma sono allo studio azioni per associare anche altre aziende guidate da giovani. Il presidente di Aproccc è Adelmo Campana.
Per una buona allegagione è indispensabile portare in frutteto le arnie di api. Babbini ne ha richieste agli apicoltori 15, posizionandole in punti strategici.
Il 2015 è stato, per la campagna delle ciliegie romagnole, a due volti. Le copiose piogge di fine maggio avevano azzerato la raccolta, che era ripresa solo dopo il 10 giugno. Il prodotto, da lì in avanti, aveva ottenuto una discreta remunerazione.