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Intanto si fa strada tra i consumatori il cacomela

Bologna: 'pollice verso' per la commercializzazione del cachi tradizionale

Una cosa è certa: la stagione 2015 del cachi tradizionale non sarà ricordata come la migliore di tutti i tempi, anzi. "Da metà ottobre la campagna risulta negativa, visti i prezzi di vendita e i costi di produzione", spiega Valentino Di Pisa, grossista sulla piazza bolognese con l'omonima azienda di cui è titolare nonché presidente italiano di Fedagromercati, la federazione nazionale degli operatori all'ingrosso.


Attività al Caab, il mercato all'ingrosso di Bologna (Foto d'archivio).

Sulla piazza di Bologna le quotazioni dei cachi tradizionali, di produzione esclusivamente locale, viaggiano tra i 40 e i 70 centesimi di euro al chilo: "Prezzi – continua Di Pisa – non particolarmente esaltanti, anche perché nelle preferenze del consumatore si è fatto spazio il cacomela, o Rojo Brillante, che è più compatto di quello tradizionale. Parliamo di un prodotto prevalentemente straniero, originario della Spagna, ma su cui anche qualche produttore italiano sta investendo", forte appunto di un accresciuto interesse tra i consumatori.

In questo periodo, i prezzi del cacomela viaggiano tra gli 80 centesimi e l'euro al kg, con punte anche di 1,20 euro in funzione della qualità e del calibro, con prezzi "in tendenziale aumento – conclude il grossista – visto i volumi in calo" previsti per le prossime settimane.