"Porteremo in fiera una macchina per il confezionamento verticale della frutta secca e altri prodotti alimentari - dice a FreshPlaza il presidente di Unitec, Angelo Benedetti (nella foto sopra) - Per noi è una sfida nuova, che affrontiamo con persone di esperienza ultra-ventennale nel settore. Un modo per portare ulteriore innovazione alla lavorazione della frutta fresca, che resta il nostro core-business. L'automazione di determinate fasi come quella del confezionamento risulta strategica, quindi pensiamo possano esserci nuove soluzioni all'interno di tale ciclo produttivo".
Sulla nuova edizione riminese di Macfrut, Benedetti commenta: "Da forte sostenitore dei processi innovativi, quale sono, non credo nella staticità. Ma nel rinnovamento, appunto. E uscire dalla struttura di Cesena, rappezzata di anno in anno, per andare in una sede nuova, bella, con servizi alberghieri e dopo-fiera adeguati è già un importante cambiamento. Ora speriamo che questi requisiti diano anche frutti migliori, vale a dire - soprattutto - l'interesse di visitatori qualificati e l'egida della professionalità. Che, a mio parere, è l'unica via per guadagnare credibilità in un'ottica di lungo periodo. Poi, è chiaro, l'Europa è un piccolo giardino e farsi spazio tra Berlino e Madrid non sarà facile. Ma, almeno, vedo una grande differenza di approccio, senza nulla togliere a tutto il lavoro fatto in precedenza".
Intanto, Unitec prevede di chiudere il 2015 in linea con l'anno scorso, con un fatturato di 67-68 milioni di euro. "Va bene così - spiega Benedetti - perché ci serviva fermarci e stabilizzare la crescita esponenziale degli ultimi anni (dai 50 milioni del 2013 ai 67 del 2014, ndr). Basti dire che, da settembre 2014 a settembre 2015, abbiamo assunto 140 persone e altre ancora ne serviranno per tenere il passo con la nostra espansione". Oggi Unitec conta filiali in alcuni dei principali Paesi con forti economie generate dall'ortofrutta: Francia, Spagna, Cile, Sudafrica, due sedi negli States (nello stato di Washington e in California), in Argentina, oltre alla seconda filiale italiana in Sicilia.
Per quanto riguarda possibili nuove frontiere, secondo Benedetti la Russia e la Cina restano aree ancora poco mature. "Sono mercati - dice - con i quali siamo in contatto, ma dobbiamo migliorare la nostra sintonia, per rispondere in modo adeguato alle loro specifiche esigenze".
Professionalità, credibilità, affidabilità sono termini che tornano nel linguaggio del presidente di Unitec. "Continuiamo a investire in tutti i processi di selezione della qualità, con tecnologie dedicate a ogni singolo frutto. Creare risultati concreti per le centrali ortofrutticole è il nostro obiettivo principale. Quando riusciamo a realizzare le condizioni ideali per differenziare i loro prodotti, con una qualità coerente e specifica per ogni singolo mercato, sentiamo di aver svolto bene il nostro lavoro".
"Le tecnologie possono accrescere la credibilità delle centrali ortofrutticole perché rendono le loro forniture più affidabili nel tempo. Questa è una delle leve della internazionalizzazione, un tema che affronteremo anche al Forum di Macfrut il prossimo 22 settembre. Uno strumento strategico finora poco considerato - conclude il presidente di Unitec - è valutare attraverso parametri standard, garantiti dalla tecnologia, quali frutti abbiano i numeri per andare anche sui mercati distanti decine di giorni di viaggio dall'area di produzione".
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