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L'Emilia-Romagna chiede misure nazionali contro la cimice asiatica Halyomorpha halys

Ne abbiamo parlato qualche giorno fa su FreshPlaza: la nuova minaccia per la frutticoltura nazionale si chiama Halyomorpha halys (Heteroptera, Pentatomidae), una cimice esotica catturato per la prima volta in in Emilia-Romagna nel 2012 (cfr. FreshPlaza del 31/08/2015).

Ma solo durante l'estate 2015 è cresciuta in modo esponenziale, causando danni alla produzione agricola soprattutto nel Modenese. La sua presenza è stata attestata anche in provincia di Reggio Emilia e di Bologna. Altri focolai sono stati riscontrati in Lombardia e in Piemonte.

L'insetto si presenta di colore marmorizzato grigio-marrone ed è lungo tra i 12 e i 17 millimetri. Va precisato che l'insetto non punge, non trasmette malattie né all'uomo né agli animali e il fastidio che può provocare alla cittadinanza è rappresentato, oltre che dal caratteristico odore, dalla sua abitudine ad aggregarsi in grandi numeri all'interno delle strutture anche residenziali, limitrofe alle zone colpite


Halyomorpha halys e danni provocati su un frutto.

Ora l'assessore regionale all'agricoltura dell'Emilia-Romagna, Simona Caselli, è intervenuta per fare il punto sulla presenza della specie invasiva, in grado di produrre danni alle produzioni agricole (alberi da frutto in particolare) e alle piante ornamentali.

"Stiamo seguendo con attenzione l'evolversi della situazione attraverso i tecnici del Servizio fitosanitario regionale - ha dichiarato l'assessore - Oltre al monitoraggio, stiamo supportando gli agricoltori nell'individuare le più efficaci misure di contrasto, mentre ho già provveduto a scrivere ai Ministri delle Politiche agricole Martina e dell'Ambiente Galletti, per valutare anche azioni a livello nazionale, tra cui la possibilità di introdurre un antagonista naturale. Come Regione stiamo anche predisponendo un depliant informativo per i cittadini, per indicare le misure più idonee a fronteggiare la cimice asiatica anche all'interno delle abitazioni, dove può trovare rifugio durante la stagione invernale".

Nel frattempo, il Servizio fitosanitario regionale ha già concesso alcune deroghe per poter impiegare, nel rispetto dei disciplinari di produzione integrata e dunque dell'ambiente e della salute dei consumatori, prodotti dotati di una adeguata attività nei confronti della cimice asiatica.

E' inoltre in corso uno studio dell'Università di Modena e Reggio, dei Consorzi fitosanitari regionali e del Servizio fitosanitario dell'Emilia-Romagna per individuare strategie di controllo sostenibile che vadano oltre la fase tampone iniziale.