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Entro 15 giorni un piano di azione ragionato per il contrasto al lavoro irregolare in agricoltura

"Caporalato, Martina: "A breve le norme per la confisca dei beni"

Le nuove norme per confiscare i beni alle imprese che si macchiano del reato di caporalato arriveranno "nel giro di breve tempo". Lo ha assicurato il Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina (nella foto Ansa insieme al Ministro Giuliano Poletti), spiegando che il governo ha preso l'impegno di produrre una nuova legislazione in materia e il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, sta studiando la questione.

Al termine del vertice sul caporalato tenuto ieri al Mipaaf (cfr FreshPlaza del 27/08/2015), Martina ha poi riferito che l'intenzione è di fornire anche assistenza legale ai braccianti che denunciano fenomeni di caporalato, trovando risorse dedicate.

L'impegno assunto dal governo contro il caporalato è dunque di dare mandato alla Cabina di regia della Rete del lavoro agricolo (cfr FreshPlaza del 24/08/2015) di qualità di redigere un piano di azione organico nel giro di due settimane. Martina ha messo in evidenza la novità del metodo: "Passare dall'individuazione di alcuni temi a una vera e propria strategia complessiva, adattando il metodo di controllo, passo dopo passo, agli effetti delle misure adottate". Il fenomeno del caporalato, ha fatto notare Martina, è molto "delicato e con radici antiche" e per questo serve un piano di azione ragionato, per "non fermarsi all'emergenza, ma rendere strutturale l'azione di contrasto: siamo impegnati a superare in modo definitivo situazioni di illegalità che arrivano da lontano".

"Non bisogna però generalizzare la situazione e dipingere tutto in negativo - ha quindi concluso Martina - la stragrande maggioranza delle imprese agricole opera nelle regole e noi andremo avanti rafforzando i controlli. Un'azione che deve essere quotidiana a tutela della dignità, dei diritti e della sicurezza dei lavoratori".

"Vogliamo stroncare il caporalato – ha commentato a sua volta il Ministro Giuliano Poletti - lavorando su tutti gli aspetti dell'illegalità. Abbiamo già sviluppato un'azione di contrasto, la rafforzeremo e la metteremo in pratica assieme ad altre questioni da affrontare anche con il Ministero degli Interni per quanto riguarda l'immigrazione e con il Ministero della Giustizia per la confisca dei beni".

"Bisogna dare una risposta culturale al fenomeno – ha proseguito il Ministro del Lavoro - tenendo conto non solo del danno alle persone, ma anche al sistema imprenditoriale. Il piano è complesso e non di breve periodo, laddove ci saranno oneri bisognerà trovare nella legge di stabilità le risorse per fronteggiare la situazione".

Confagricoltura: "Massima collaborazione nell'interesse del mondo agricolo"

"Il lavoro sommerso e il caporalato - ha detto il presidente Guidi intervenendo alla riunione al Mipaaf - sono un problema, oltre che per lo Stato e i lavoratori dipendenti, anche per le imprese agricole in regola, che adempiono puntualmente agli obblighi burocratici ed economici connessi ai rapporti di lavoro".

"La Rete del lavoro agricolo di qualità – ha aggiunto Guidi – va nella direzione giusta, perché consente di selezionare le aziende virtuose. Le nostre imprese vi aderiranno certamente. Ma ha bisogno di una fase sperimentale, in cui mettere a punto i parametri, soprattutto quelli economici, prima di diventare pienamente operativa".

In materia di vigilanza, l'Organizzazione degli imprenditori agricoli non si sottrae all'introduzione di nuove sanzioni, oltre a quelle esistenti, ma auspica soprattutto una migliore attività di intelligence da parte degli Organi preposti nella selezione delle aziende da ispezionare, possibilmente distinguendo le violazioni più gravi dalle irregolarità formali. E introducendo elementi di premialità per le aziende più virtuose.

Coldiretti: in Puglia sottopagata la raccolta del pomodoro

"Un chilo di pomodori raccolto in Puglia è sottopagato: meno di 8 centesimi il chilo non coprono i costi di produzione e raccolta ma alimentano una catena dello sfruttamento che occorre spezzare". E' quanto ha denunciato al vertice il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, sottolineando che la situazione non è molto diversa se si parla di arance o di uva.



"Occorre combattere senza tregua il becero sfruttamento che - ha sottolineato Moncalvo - colpisce spesso la componente più debole dei lavoratori agricoli, con pene severe e rigorosi controlli. E su questo sta lavorando l'Osservatorio sulla criminalità nell'agroalimentare guidato da Giancarlo Caselli che la Coldiretti ha promosso e sostenuto".

Cisl: estendere responsabilità penali, sì alla confisca
"Contro il caporalato - ha chiesto il segretario confederale Cisl e Commissario Nazionale Fai-Cisl, Luigi Sbarra - il Governo deve mettere in campo norme e misure d'urgenza che assegnino funzioni nazionali e territoriali alla Cabina di regia istituita presso l'Inps ed estendano le responsabilità penali e il ricorso alla confisca per le realtà che lucrano su questo tipo di sfruttamento. Vanno poi rafforzati i meccanismi di premialità, con decontribuzioni per le imprese che aderiscono alla Rete del lavoro di qualità e revocato qualunque sostegno pubblico per chi non rispetta le regole".

Sbarra ha anche chiesto "l'istituzione di uno specifico tavolo interministeriale strutturato e permanente partecipato dalle parti sociali agricole, per monitorare costantemente sviluppi del lavoro avviato ed elaborare strategie di medio periodo che vadano oltre la logica dell'emergenza".