Insalata in busta: il costo in piu' e' giustificato?
Tra i dubbi dei consumatori, i più ricorrenti sono: l'insalata di IV gamma sarà realmente pulita? Ci saranno residui di agrofarmaci? Resta croccante nonostante la busta? Altroconsumo ha effettuato un test: 14 le insalate in busta analizzate, quasi sempre composte da radicchio rosso, indivia scarola e indivia riccia.
Oltre alle prove per verificare la presenza di nitriti e nitrati e la ricerca di microrganismi che possono guastare le insalate, in laboratorio gli esperti hanno verificato la composizione dei mix e stabilito in che percentuale sono presenti le varietà dichiarate (in alcuni casi c'è l'aggiunta anche di lattuga pan di zucchero).
Risultati
Nessuna preoccupazione rilevante per la presenza di residui di agrofarmaci e nessun problema nella prova dell'assaggio. Qualche intoppo nelle pratiche igieniche seguite durante la lavorazione o la conservazione del prodotto, ma non sono stati riscontrati microrganismi pericolosi per la salute umana. In poche parole, le insalate in busta si possono mangiare senza problemi, magari rispettando solo qualche piccolo accorgimento, tra cui risciacquarle prima di servirle a tavola.
A questo punto però sorge un dubbio: se devo comunque rilavare una cosa venduta come "pronta al consumo", allora il costo che sostengo in più è ingiustificato. Sarebbe forse il caso che l'AIIPA (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari) si mettesse in contatto con Altroconsumo per dissipare simili perplessità.
Per maggiori informazioni: www.altroconsumo.it