Come se non bastasse, dal 7 agosto la Russia ha fatto scattare un embargo commerciale che tocca da vicino anche alcuni settori strategici dell'agroalimentare, come l'ortofrutta, anche dell'Unione europea e, quindi, dell'Italia.
Le misure d'emergenza a supporto dei produttori di pesche e nettarine
La misura straordinaria - un totale di 32,7 milioni di euro in tutta Europa per fronteggiare la crisi di mercato dovuta all'anomalo andamento stagionale che ne ha rallentato i consumi e accavallato i periodi di maturazione - sarà retroattiva dall'11 agosto e valida fino al 30 settembre 2014.
Secondo il regolamento comunitario, 29,7 milioni serviranno per finanziare i ritiri e 3 milioni per la promozione. La decisione – riferisce Coldiretti – prevede di aumentare dal 5 al 10% la quantità massimale di produzione delle Organizzazioni di produttori (OP) che può essere ritirata dal mercato per la distribuzione gratuita, fissandola a un prezzo di 269 euro/ton per un totale stimato di 22,1 milioni di euro di aiuti comunitari. Per i produttori che non sono membri di organizzazioni, invece, il contributo UE per i ritiri è fissato al 50% di quello delle OP, per una somma stimata di 7,6 milioni. Il regolamento prevede per le OP, finanziati al 50%, ulteriori 3 milioni di euro (di cui 1,288 per l'Italia, che risulta il principale beneficiario) per le attività di promozione finalizzate a stimolare i consumi di tali prodotti nel periodo 11 agosto - 31 dicembre 2014.
I commenti e le proposte
Rispetto a tali provvedimenti, Agrinsieme (il coordinamento di Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative agroalimentari) ha richiesto che gli interventi di ritiro non siano limitati alla sola distribuzione gratuita, che il provvedimento venga esteso anche ad altre produzioni e che, soprattutto, i tempi di attuazione siano i più rapidi possibile. Ha sollecitato inoltre una maggiore semplificazione delle procedure, al fine di dare risposte immediate ai produttori di pesche e nettarine, tra i primi e più pesantemente colpiti sia dalla crisi estiva che dalla chiusura delle importazioni in Russia.Il coordinamento di Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative agroalimentari ha infine garantito il massimo sostegno e supporto al Ministero nelle prossime iniziative che saranno avviate a livello comunitario.
Auspicando la tempestiva applicazione delle misure comunitarie, Tiberio Rabboni, assessore all'Agricoltura dell'Emilia-Romagna, suggerisce: "Bisogna che la retroattività dei ritiri inizi da metà dello scorso luglio, che la frutta ritirata sia destinata - oltre che alle persone indigenti attraverso le associazioni no profit - anche ad altri impieghi di carattere non alimentare e che i prezzi di ritiro siano adeguati ai costi reali di produzione e trasporto". Secondo Rabboni è anche necessario che le risorse per la promozione dei consumi confluiscano in un’unica campagna nazionale e che i 32,7 milioni previsti vengano integrati sulla base delle effettive richieste di ritiro.- aumentare la retroattività del sostegno per il regolamento su pesche e nettarine;
- ampliare la portata del regolamento, non limitandolo ai soli ritiri per la beneficenza;
- ottenere il sostegno al 100% anche per il prodotto ritirato con destinazioni diverse dalla beneficenza;
- prevedere la possibilità di attivare tutte le forme di intervento, senza limitarsi alla sola distribuzione gratuita.
Relativamente alla crisi di mercato derivante dall'embargo alle merci comunitarie e di altri Paesi da parte della Russia, la Commissione ha fatto sapere tramite un comunicato stampa che sono stati stanziati 125 milioni di euro per tutti i paesi dell'Unione. I prodotti interessati sono: pomodori, carote, cavolo bianco, peperoni, cavolfiore, cetrioli e cetriolini, funghi, mele, pere, frutti rossi, uva da tavola e kiwi, per i quali sono previsti i ritiri dal mercato soprattutto per la distribuzione gratuita in beneficenza, nonché per le operazioni di raccolta verde e mancata raccolta. Tali misure saranno retroattive dal 18 agosto.
Sempre relativamente agli aiuti che l'Europa intende destinare alle produzioni colpite dall'embargo russo, Agrinsieme ha chiesto che - rispetto a quanto annunciato dal Commissario Ciolos - venga ampliato l'elenco dei prodotti ortofrutticoli oggetto dell'intervento - ad esempio orticole, patate e cipolle - con conseguente richiesta all'Europa di aumentare significativamente il budget stanziato di 125 milioni di euro. Agrinsieme ha richiesto anche che si provveda subito a rendere esecutive le misure.