"Con l'articolo 26 della bozza della Legge di Bilancio 2026, il Governo ha scelto di voltare le spalle alle imprese agricole che hanno investito in innovazione e sostenibilità. Dal 1° luglio 2026, sarà vietato compensare i crediti d'imposta con i versamenti previdenziali, assistenziali e assicurativi". Lo afferma Luciano Mattarelli, uno dei maggiori esperti italiani nel campo della fiscalità in agricoltura e fondatore di Consulenzagricola.it
© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.it
"Tra crediti d'imposta non compensabili - spiega Mattarelli - vi sono infatti anche quelli industria 4.0 e transizione 5.0. Una misura che, sotto il pretesto di contrastare le frodi, colpisce anche chi ha rispettato le regole. Inoltre, la reintroduzione della misura Industria 4.0 per il 2026, pur prevedendo un limite di spesa di soli 2,1 milioni di euro, rischia di distogliere l'attenzione dal potenziale danno derivante dalla sospensione delle compensazioni".
Dal 2020 al 2025, le imprese agricole hanno creduto nelle politiche pubbliche, investendo tantissimi euro in tecnologie avanzate. Ora, quei crediti d'imposta diventano carta straccia. "Il Governo cancella con un tratto di penna un meccanismo che ha sostenuto la modernizzazione del settore. È una decisione che mina la fiducia tra Stato e imprese. La norma non distingue tra chi ha abusato del sistema e chi ha operato correttamente. Il divieto è generalizzato e colpisce anche i crediti legittimi. Inoltre, il limite per le compensazioni in presenza di debiti fiscali viene dimezzato da 100.000 a 50.000 euro, aggravando la situazione per le imprese in difficoltà".
Continua l'esperto: "Le imprese agricole, già provate da crisi, pandemia e rincari, rischiano di trovarsi con crediti inutilizzabili e contributi da versare. Il paradosso è evidente: chi ha crediti certificati dovrà indebitarsi per pagare l'INPS. È una scelta miope, che ignora la stagionalità del settore e i margini ridottissimi con cui operano le imprese. Il messaggio che arriva dal Governo è sbagliato: investire non conviene. Ma gli imprenditori devono sapere che investire conviene se c'è redditività, se si migliora l'efficienza, se si innova, non se ci sono i contributi. Gli incentivi sono strumenti, non motivazioni".
"L'impresa agricola deve continuare a investire, nonostante le scelte discutibili della politica" conclude Mattarelli.
Per maggiori informazioni
Rete Servizi AgricolturaVia E. Forlanini 9
47122 Forlì - Italy
+39 0543 1796383
[email protected]
Rete Servizi Agricoltura
ConsulenzaAgricola.it
La terra nel cuore