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Riflessioni sulle possibilita' di rilancio anche alla luce dei flussi di visitatori in Italia

Turismo e consumi di ortofrutta: aspettando Expo 2015

Il turismo come occasione per far conoscere frutta e verdure nostrane?
Se le esportazioni tentennano e i consumi sul mercato interno languono, può il sistema ortofrutticolo made in Italy approfittare del flusso di turisti nella Penisola tutto l'anno, ma soprattutto d'estate, per promuovere le sue eccellenze?

A meno di un anno dall'appuntamento di Expo 2015, in programma a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre, quali iniziative sono state previste non tanto dentro le mura dell'esposizione universale, quanto piuttosto all'esterno, nel capoluogo lombardo e nei territori limitrofi, o, anche, nelle principali mete turistiche?

E per accogliere i potenziali 20 milioni di visitatori (tra i 6 e gli 8 sono stimati quelli stranieri) che dovrebbero arrivare richiamati dall'appuntamento di livello internazionale, quali formule innovative stanno studiando Roma, Venezia, Firenze, la Costiera amalfitana, il Salento, la Sicilia, la Sardegna?


Secondo alcune ricerche condotte dall'Università Bocconi, nel corso dei sei mesi di durata dell'evento, la distribuzione dei flussi italiani e stranieri dovrebbe quasi bilanciarsi: l'80% degli italiani visiterà la manifestazione tra maggio-giugno e settembre-ottobre, mentre il 46% dei visitatori europei e il 56% di quelli extraeuropei approfitteranno dei mesi estivi (luglio-agosto) per scoprire, prima, i padiglioni di Expo Milano 2015 e, poi, altre attrazioni del Belpaese. Tanto che, secondo le stime, dei 20 milioni di visitatori previsti, quasi 11 avranno bisogno di un alloggio.

Il settore ortofrutticolo si presenterà unito o si affiderà, come sempre, a singoli programmi di approvvigionamento stabiliti di volta in volta da insegne della Grande distribuzione, o dalle catene di hotel, ristoranti e bar? La supply chain saprà svolgere quello che dovrebbe essere un ruolo fondamentale nella catena del valore del turismo?

Di fronte a un'occasione forse irripetibile, Agenzia nazionale del turismo, Regioni, Associazioni di categoria e professionali hanno previsto di muoversi in sintonia nel "fuori salone" in modo da offrire la vetrina delle proprie risorse al mondo che passerà dall'Italia in quei giorni?

Lo stato attuale
Le esperienze in corso per la promozione di frutta e verdura non rilevano tendenze interpretabili a livello macro. "Come discorso generale, sulla Riviera Adriatica verifichiamo un progressivo aumento di interesse da parte dei gestori di ristoranti, bar, chioschi verso la frutta biologica, ma non con differenze significative rispetto a quanto avviene in zone meno turistiche". Così Paolo Pari, direttore di Almaverde Bio, interpellato da FreshPlaza sulla richiesta di ortofrutta nelle mete turistiche, balneari o meno, in questa estate italiana 2014.


Frutteria Almaverde Bio nel Chiosco dei Giardini Savelli a Cesena.

Tendenze che per ora fanno ben sperare, soprattutto il Consorzio leader del bio in Italia, visto che sono arrivate a 20 le frutterie a marchio Almaverde che offrono frutta e verdura fresca, tagliata e biologica ai consumatori italiani."Forniamo anche supporti per le vendite - spiega Pari - in grandi strutture recettive, come nel caso di Mirabilandia, a Ravenna, o in Piazza Navona a Roma, e in alcuni casi, anche prodotto da sporzionare per la somministrazione sul posto".

Dai primi anni 2000 il Cso - Centro servizi ortofrutticoli di Ferrara ha aperto la strada alla frutta nelle spiagge, con campagne di comunicazione impostate come "operazioni di notorietà" e stimolo alla conoscenza dei prodotti ortofrutticoli che, in breve tempo, hanno portato Pesche e Nettarine di Romagna Igp ad essere presenti nei listini della Gdo.

Intanto, la Regione Emilia-Romagna ha avviato alcuni anni fa il progetto Un mare di sapori, confermato anche quest'anno, che vede sempre le pesche e le nettarine protagoniste, insieme ad altri prodotti tipici regionali.

Nel 2011 ci fu l'esperienza di Pesche in spiaggia, la campagna del Mipaaf a sostegno delle produzioni d'eccellenza di pesche e nettarine italiane e coordinata dal Cso e, da oggi, 2 luglio 2014, parte la quarta edizione di Fruit&Salad on the beach, una serie di appuntamenti settimanali con la frutta e la verdura sulle spiagge di Campania e Lazio, promossa dalle organizzazioni di produttori ortofrutticoli Alma Seges e Terra Orti, che abbina la distribuzione dei prodotti ai giochi didattici.


Fruit&Salad on the beach.

Per incrementare i consumi, però, non basta presentare un prodotto: ogni azione di comunicazione deve riflettersi sulle attività nei punti vendita che, al momento, non sembrano voler considerare frutta e verdura un elemento particolarmente qualificante della propria offerta.

Le azioni dovrebbero insomma essere concertate insieme e il mondo della distribuzione e della ristorazione andrebbero messi nella condizione di presentare i prodotti ortofrutticoli in modo diverso e accattivante.

"Evidentemente, esiste un potenziale che viene solo in parte espresso - dice Marco Salvi, presidente di Fruitimprese - Dobbiamo lavorare di più sulla qualità, soprattutto in questi momenti difficili di mercato, con prezzi molto bassi, e specialmente al Sud dove arriva prodotto di II categoria che comporta prezzi minori per le diverse figure commerciali, ma non sempre per il consumatore finale".

La storia si ripete: come non riusciamo a trasmettere il messaggio quando esportiamo, anche in Italia - nelle nostre principali mete turistiche - non sappiamo ancora vendere al meglio il valore dei nostri prodotti ortofrutticoli.