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Resoconto di un recente viaggio in Spagna

"Francesco Perri: "In agrumicoltura, solamente dal confronto si puo' trarre spunto per crescere"

Di ritorno dall'ultimo viaggio in Spagna del gruppo AOP Armonia, il dott. agronomo Francesco Perri, uno dei maggiori esperti italiani di agrumicoltura e collaboratore della AOP, condivide con il pubblico di FreshPlaza alcune considerazioni: "Questa volta ci siamo recati anche nel sud della Spagna, in Andalusia, arrivando fino ai confini con il Portogallo. Abbiamo fatto visita a diverse nuove aziende agrumicole di grandi gruppi rinomati e ci siamo resi ulteriormente conto che gli spagnoli hanno capito già da tempo una cosa fondamentale. Per articolare un programma lungimirante e continuativo di fornitura, è necessario coltivare agrumi in diversi ambienti pedoclimatici."


Il dott. agr. Josè M. Barberà e il dott. agr. Francesco Perri, nel corso della visita.

La Regione Valenziana è l'area più importante e tradizionale per la coltivazione spagnola degli agrumi; tuttavia, già da oltre un decennio sono state individuate anche in Andalusia eccellenti condizioni per ottenere frutti di alta qualità. In questo vasto territorio, perciò, si possono coltivare sia agrumi molto precoci sia a maturazione tardiva.

"Ci siamo recati nella zona di Huelva, dove esistono ambienti e microclimi che esaltano la precocità dell'agrume. In particolare, ad Isla-Cristina, a pochi chilometri dalla frontiera con il Portogallo, si coltivano le cultivar di clementine più precoci di tutta la Spagna e del Mediterraneo. In queste stesse zone, però, si possono coltivare anche agrumi a maturazione tardiva, perché si tratta di ambienti non soggetti al rischio di gelate."



"La questione fondamentale, a mio parere, è che dobbiamo capire cosa succede intorno a noi, cosa fanno gli altri, condividendo il know-how e cercando di comprendere i risultati che si ottengono nei diversi ambienti vocati all'agrumicoltura nel bacino del Mediterraneo e altrove. Solamente dal confronto si può trarre spunto per crescere. Ritengo - sottolinea Perri - che per un tecnico sia importante non solo avere contatti congli Istituti di ricerca e le Università, dove si produce la ricerca da trasferire in campo, ma sia fondamentale confrontarsi con gli altri paesi, specialmente se nostri competitor."

"Gli spagnoli sono i nostri principali concorrenti e ad oggi, probabilmente, i più attivi al mondo in agricoltura, e nell'agrumicoltura in particolare. L'Italia viene vista come un paese di innovatori moderati. C'è bisogno quindi di una maggiore voglia di intraprendere e sperimentare perché, come diceva Mahatma Gandhi, sonole azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformate in azioni. In Italia, purtroppo, anche il percorso di formazione dei tecnici agricoli presenta ancora molti limiti: bisognerebbe fare di più per permettere ai giovani tecnici che hanno intenzione di specializzarsi di non rimanere limitati ai nostri confini nazionali. Oggigiorno, infatti, l'azienda agrumicola e la sua gestione richiedono un elevato grado di specializzazione e di professionalizzazione delle diverse figure."

Sviluppi recenti nell'agrumicoltura spagnola

Negli ultimi 7-8 anni, la produzione di arance nel mondo è raddoppiata; perciò, gli spagnoli hanno puntato molto su agrumi mandarino-simili che maturano dalla metà di febbraio ad aprile, in un periodo dunque di carenza di offerta e di notevoli soddisfazioni commerciali, focalizzandosi principalmente su alcuni ibridi interessanti: Nadorcott (o Afourer), Orri, Mor, ecc.



Queste varietà garantiscono redditi alti agli agrumicoltori. Tutte, però, sono iscritte nel registro spagnolo delle varietà protette per un periodo di 30 anni, e quindi gli atti correlati alla riproduzione e alla moltiplicazione di una varietà protetta richiedono la previa autorizzazione da parte del costitutore.

Perri precisa: "Si tratta di varietà di agrumi che devono essere coltivate distanti da altri impollinatori, perché altrimenti, per effetto dell'impollinazione incrociata, si otterrebbero frutti ricchi di semi, deprimendone il valore commerciale. Gli agrumi, infatti, posseggono la caratteristica della partenocarpia, che conferisce la possibilità di fruttificare anche in assenza della fecondazione e produrre, pertanto, frutti apireni, cioè senza semi."

"Al nostro recente viaggio in Spagna - prosegue Perri - ha partecipato anche un ricercatore dell'Istituto Sperimentale per l'Agrumicoltura di Acireale (Istituto con il quale collaboro da oltre 20 anni), il dott. Giuseppe Russo. Abbiamo avuto modo, quindi, di incontrare diversi tecnici spagnoli molto qualificati e anche alcuni ricercatori dell'Instituto valenciano de investigaciones agrarias (IVIA), con i quali è scaturito un confronto da cui sono emersi alcuni aspetti di grande interesse tecnico-scientifico."


Il dott. Giuseppe Russo (CRA-ACM), il dott. Marco Eleuteri (direttore commerciale AOP Armonia) e il dott. Francesco Perri.

Tra i compiti dell'Istituto spagnolo IVIA vi è anche quello del "DUS test", applicato agli agrumi con brevetto dell'Unione Europea. "Una volta costituita una nuova varietà - spiega Perri - questa viene passata all'Unità di Esame Tecnico di Identificazione Varietale, la quale verifica che la stessa sia Distinguibile, Uniforme e Stabile. Tali parametri costituiscono infatti i presupposti per l'iscrizione nel registro delle varietà protette."

La rilevanza dei portinnesti in agrumicoltura
I tecnici italiani hanno discusso con quelli spagnoli anche di un altro aspetto molto importante: l'utilizzo di nuovi portinnesti.

"Man mano che si diffondono nuove varietà di agrumi - illustra Perri - uno dei compiti tecnici più delicati è comprendere quali portinnesti siano i più indicati. Il portinnesto, infatti, influisce su molteplici aspetti, quali la resa produttiva, l'epoca di maturazione, la qualità del frutto, il calibro, ma anche lo sviluppo dell'albero (maggiore o minore vigoria), l'assorbimento delle sostanze minerali, la resistenza o la suscettibilità a diverse malattie (funghi, virus, ecc). In definitiva, bisogna cercare di capire quale portinnesto sia più adatto ad ogni singola varietà di agrume, in base al risultato che si desidera ottenere."


Il gruppo che ha partecipato alla visita in Spagna.

Tempo fa, in Italia si utilizzava come portinnesto quasi esclusivamente l'Arancio Amaro; in seguito, principalmente per problemi di sensibilità legata alla Tristeza (CTV), lo scenario è cambiato. "Attualmente le alternative collaudate all'Arancio Amaro sono il Citrange Troyer, il Carrizo, il C 35, il Citrumelo Swingle e il Poncirus - elenca Perri - Alcuni di questi però si possono utilizzare solo in terreni con bassissima presenza di calcare attivo."

A questo proposito, le nuove prospettive sono rappresentate da alcune interessanti selezioni, in particolare:
- C 22 (Bitters), selezionato in California, che riduce lo sviluppo della chioma ed è tollerante alla Tristeza e ai terreni calcarei;
- F&A5, selezionato in Spagna dall'IVIA, tollerante alla Tristeza e ai terreni calcarei;
- 68-IG-26-F6-P12, costituito dall'Istituto Sperimentale per l'Agrumicoltura (ISA), ora CRA-ACM. Si tratta di un portinnesto interessante che induce vigoria e produttività, sia per arancio sia per clementine, simile al Citrumelo ed è tollerante alla Tristeza e ai terreni calcarei. Potrebbe essere, perciò, indicato anche per i reimpianti in terreni calcarei.

"Noi ci stiamo organizzando, quindi, per effettuare i primi impianti di agrumi innestati su questi nuovi portinnesti", dichiara Perri.

Il ruolo della ricerca scientifica
"La collaborazione con gli Istituti di ricerca è fondamentale ed indispensabile. Personalmente - afferma Perri - esprimo vivo apprezzamento nei confronti del CRA di Acireale, per la collaborazione che tanto utile e proficua si è dimostrata per lo sviluppo e il rinnovamento dell'agrumicoltura, e auspico che il testimone venga raccolto dalla nuova generazione dei ricercatori."


Foto di gruppo insieme ai ricercatori della Sezione di miglioramento genetico del CRA-ACM di Acireale, in occasione della recente mostra pomologica.

"Un mio particolare ricordo va al dott. Angelo Starrantino, insigne ricercatore italiano scomparso prematuramente 15 anni fa, grazie al quale ho avviato la mia collaborazione con l'ISA (ora CRA-ACM). Il percorso di innovazione e di crescita per migliorare il nostro futuro non si può fare da soli; serve il sostegno della scienza e della ricerca: un grazie quindi ai ricercatori del passato, ma anche a quelli del presente e del futuro."



A sinistra: il dott. Angelo Starrantino e il dott. Francesco Perri, in occasione dell'International Citrus Congress del 1992, tenutosi ad Acireale. A destra: il dott. Marco Caruso, giovane ricercatore del CRA-ACM.

"Un ultimo ringraziamento è doveroso nei confronti dell'azienda spagnola Bollo International Fruits, la quale, come altre volte in passato, ha dimostrato grande spirito di accoglienza e si è mostrata assolutamente disponibile ad accompagnarci in tutto il viaggio studio, non lesinando nei nostri confronti quello spirito collaborativo e di condivisione della conoscenza, chenoi Italiani faremmo bene a prendere più spesso come esempio virtuoso di attitudine e di comportamento", conclude Perri.

Contatti:
Dott. agronomo Francesco Perri
Cell.: (+39) 338 4164800
Email: f.scoperri@libero.it