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Di Rosario Previtera

"Le rinomate "Arance di San Giuseppe" riscoperte grazie al comune di Reggio Calabria e alle cooperative locali"

Con il termine "Arancia di San Giuseppe" si intendono le specifiche varietà Belladonna e Biondo tardivo di San Giuseppe (probabile mutazione del Belladonna) della specie di arancio (Citrus sinensis) coltivate e diffuse nel territorio comunale di Reggio Calabria, tra le vallate delle fiumare Gallico e Catona, ed in particolar modo nella frazione di Villa San Giuseppe da cui il nome dell'agrume.



Le arance bionde di San Giuseppe venivano definite "le arance dello zar" in quanto imbandivano le tavole dei regnanti e dei notabili russi nel periodo primaverile-estivo durante il quale essi si ritiravano, come da consuetudine, in Crimea.

Le arance Belladonna (o Ovale di San Giuseppe, foto a lato) venivano grandemente gradite nel celebre palazzo di Livadja, per la loro mancanza di semi e per il loro gusto dolcissimo.

Ciò avveniva fino all’inizio del '900 ovvero fino alla "rivoluzione di ottobre" dopo della quale si interruppero gli scambi commerciali via mare tra il Mediterraneo e l'Oriente: da allora in poi non si ebbero più notizie di navi russe che approdavano alla rada di Catona per riempire le stive con i preziosi agrumi reggini.

Nel febbraio 2011, la giunta comunale di Reggio Calabria ha approvato i disciplinari ed i regolamenti De.C.O. relativi a due produzioni agricole di eccellenza e di grande tradizione: l' "Arancia di San Giuseppe" e l' "Annona di Reggio" (vedi notizia su FreshPlaza del 24/02/2011).

Il disciplinare per l'Arancia di San Giuseppe De.C.O. prevede che l'arancio possa eventualmente coltivarsi anche in "aree cuscinetto" vocate e tradizionalmente interessate da questa coltivazione nei piccoli comuni limitrofi (appartenenti allo stesso "sistema delle vallate"), per circa 6 km dalla costa e tendenzialmente fino a 350 m sopra il livello del mare.



L’Arancia di San Giuseppe si presenta come pianta di vigore medio e chioma espansa, di forma rotondeggiante, non molto fitta. Le foglie sono di forma ellittica, di colore verde intenso, con apice leggermente rotondeggiante. Il tronco e i rami di oltre tre anni sono provvisti di coni gemmari, mentre i giovani germogli presentano internodi corti.

Si tratta di una cultivar tardiva: tra febbraio e marzo è possibile apprezzare i primi frutti la cui maturazione completa avverrà tra aprile e maggio; i frutti possono mantenersi bene sulla pianta anche fino a tutto giugno.



Il frutto, di colore arancio è di forma ovale (a volte sub ovoidale), è apirene (o presenta pochissimi semi: in genere da 1 a 3) e di dimensioni medie di 7,5 cm di diametro mediano e fino a 8 cm mediamente di diametro longitudinale. Esso presenta un peso medio di 220 g. Lo spessore della buccia è medio (5-6 mm) con superficie mediamente papillata. La polpa è ricca di succo (sempre >51%).

L’esperidio dell'Arancia di San Giuseppe presenta un sapore dolce e persistente grazie ad un’elevata concentrazione zuccherina che tende ad aumentare da marzo a maggio. La resa in succo diminuisce verso maggio-giugno così come l’acidità. Risulta buona la concentrazione di vitamina C a maggio, che può raggiungere i 43,20 mg/100 ml.

Dall'arancia di San Giuseppe è possibile ottenere succhi bevibili, marmellata, miele e tipiche produzioni dolciarie.

Contatti:
Dott. Agr. Rosario Previtera
Email: info@calabriadeco.it
Web: www.calabriadeco.it
Data di pubblicazione: