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Batteriosi del kiwi: intervista esclusiva di FreshPlaza con Blair Hamill (ZESPRI)

Sul tema di preoccupante attualità relativo alla batteriosi del kiwi, FreshPlaza ha intervistato Blair Hamill, General Manager Global Supply per la compagnia neozelandese ZESPRI e distaccato presso l'ufficio italiano della società, a Imola (BO).

FP - La batteriosi del kiwi-PSA sta diffondendosi a livello internazionale. Quali sono al momento i paesi maggiormente colpiti?

BH - Sì, effettivamente questa fitopatia sta colpendo diversi paesi nel mondo ed è stata ad oggi segnalata in gran parte delle nazioni che producono kiwi.

In Nuova Zelanda, la batteriosi si sta diffondendo e la presenza del batterio è ora confermata anche in aree al di fuori della zona del primo focolaio (rilevato nel novembre 2010), sita a Te Puke. Le analisi di laboratorio hanno infatti confermato la presenza del ceppo virulento Psa-V nelle regioni di Tauranga, Katikati, Whakatane, Waihi e Opotiki (vedi anche precedente articolo).


Blair Hamill durante il recente European Fruit Summit 2011 di Cesena.

Alla data del 26 ottobre 2011, in Nuova Zelanda avevamo 434 actinidieti risultati positivi al ceppo Psa-V, per un'estensione pari a 2.574 ettari (calcolati come superficie complessiva, anche se il batterio potrebbe essere presente solo in una parte del frutteto), che rappresentano il 13% degli impianti di kiwi neozelandesi.

Anche in Italia la batteriosi è ampiamente diffusa e credo sia presente nella maggior parte delle regioni produttrici; focolai sono stati individuati anche in Francia, Spagna, Corea, Giappone, Cile e Australia.

FP - Zespri sta destinando ingenti investimenti alla lotta contro la batteriosi, tanto da essere diventata una vera capofila in questo sforzo. Ci sono al momento altri "alleati" internazionali che si sono uniti a voi nella lotta?

BH - L'industria neozelandese del kiwi sta investendo davvero molto nel tentativo di contrastare la batteriosi. La ZESPRI, compagnia commerciale leader nel settore, con una gestione del 30% dei volumi di kiwi venduti a livello mondiale, è direttamente coinvolta in un programma di ricerca e sviluppo volto a mitigare l'impatto della fitopatia. Essendo il kiwi il nostro core business, siamo in prima linea nell'investire le risorse necessarie alla ricerca e al ritrovamento di soluzioni alla batteriosi.

ZESPRI, in collaborazione con Kiwifruit Vine Health (KVH), organizzazione indipendente e sostenuta dall'industria del kiwi, si è posta alla guida di un programma internazionale di ricerca e sviluppo contro la PSA. Il programma è stato strutturato in modo da reclutare i migliori ricercatori nel campo, a livello mondiale, per lo studio di soluzioni ad hoc. Lo scopo è quello di non lasciare intentata alcuna strada per sviluppare un set di tecnologie in grado di garantire la redditività a lungo termine dell'industria neozelandese del kiwi.

Il programma ha allacciato collaborazioni con 20 Istituti di Ricerca o aziende a livello internazionale, inclusi 70 diversi progetti di ricerca, al fine di mettere insieme le migliori capacità disponibili per trovare una soluzione alla batteriosi.

Dal momento del rilevamento del primo focolaio neozelandese di PSA, nel novembre 2010, abbiamo destinato finora 4,4 milioni di dollari neozelandesi a questo programma di ricerca anti-batteriosi. Ci attendiamo tuttavia che gli investimenti non siano terminati qui e che anzi dovremo fronteggiare ulteriori significative spese nel futuro, per lo sviluppo di strumenti di gestione avanzata della batteriosi.

Parallelamente, stiamo conducendo un programma di breeding (selezione varietale), con la finalità di sviluppare cultivar di kiwi resistenti al batterio PSA: in questa direzione prevediamo un investimento annuo di 3,5 milioni di dollari.

FP - In occasione del terzo European Fruit Summit, lei ha appunto informato il pubblico circa l'individuazione di nuove selezioni resistenti di kiwi. Si tratta di cultivar a polpa verde o a polpa gialla?

BH - Nel lungo termine, l'individuazione di varietà di actinidia resistenti al batterio PSA sarà una delle soluzioni più efficienti dal punto di vista dei costi e maggiormente duratura per fronteggiare il ceppo virulento Psa-V, soprattutto se agiremo in combinazione con un set di nuove pratiche colturali finalizzato a mantenere bassi i livelli di inoculo del batterio.

Dal punto di vista dello sviluppo di nuove cultivar, l'aspetto positivo sta nel fatto che i frutti di actinidia finora in commercio sono solo alcune generazioni derivanti dall'actinidia selvatica. Ciò significa che c'è una grande diversità genetica in questa specie e, con essa, la possibilità di trovare una tolleranza naturale alla batteriosi. Confidiamo dunque che potremo, nel nostro percorso di ricerca, imbatterci in una varietà naturalmente tollerante al ceppo Psa-V: dobbiamo solo trovarla.

Ciononostante, individuare una cultivar tollerante non è sufficiente, in quanto poi entrano in gioco gli aspetti della sua spendibilità commerciale: intendo dire che una simile varietà dovrebbe poi essere anche produttiva, conservabile nella fase post-raccolta ed appetibile per il consumatore.

Le nostre nuove selezioni varietali, rilasciate nel 2010 (tanto a polpa verde, quanto a polpa gialla) si stanno dimostrando più tolleranti al ceppo Psa-V, ma non completamente resistenti. Stiamo ancora conducendo sperimentazioni per determinare in che modo siano tolleranti al batterio.

FP - Secondo lei, quanto tempo occorrerà prima di vedere nuove varietà commerciali di kiwi resistenti alla batteriosi?

BH - La Nuova Zelanda dispone di un esteso programma di breeding sul kiwi, con oltre 120.000 incroci sottoposti ad analisi e valutazione. La tempistica per il rilascio di una varietà tollerante dipenderà da dove si troverà la prima cultivar che presenti una tolleranza al batterio Psa-V. Ad esempio:

1. Cultivar già esistenti - potenzialmente nel 2012-2013 (breve termine)
2. Incroci già esistenti - potenzialmente nel 2015-2018 (medio termine)
3. Futuri incroci - allora potenzialmente oltre il 2020 (lungo termine)

Secondo le aspettative, la valutazione del nostro programma di breeding dovrebbe comunque darci indicazioni significative sui livelli di tolleranza al ceppo Psa-V del materiale fin qui selezionato, entro la fine di quest'anno.

Contatti:
ZESPRI GLOBAL Supply Italy S.R.L
Via Erocolani 28
40026 Imola (BO) - Italy
Tel.: (+39) 0542 23523
Fax: (+39) 0542 612909
Web: www.zespri.com