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L'Australia respinge al mittente oltre un quarto delle mele neozelandesi

Durante un'audizione al Senato australiano è emerso che gli ispettori fitosanitari australiani hanno rifiutato poco meno di un quarto delle partite di mele provenienti dalla Nuova Zelanda. Il ramo della biosicurezza del Ministero della Agricoltura, pesca e foreste ha detto che, su tredici partite di mele neozelandesi ispezionate, tre sono state respinte. Motivi del rifiuto sono la presenza di materiale fogliare e di insetti. Questi sono stati rilevati in Nuova Zelanda, ancora prima che i frutti partissero per l'Australia.

Louise Van Meurs, direttore generale delle operazioni di quarantena vegetale in Australia, ha detto che questa percentuale di respingimenti non è strana: "Spesso abbiamo raggiunto livelli simili con altri paesi". "Ad esempio, negli Stati Uniti, abbiamo respinto più quantitativi di fragole e abbiamo ovviamente dovuto lavorare con gli States per cambiare e rivedere alcune delle condizioni di importazione, ad esempio quelle sulla maculatura fogliare, che negli Stati Uniti è una malattia particolare per le fragole", ha continuato.


Casse di mele neozelandesi presso i mercati australiani di Sydney (Foto: Julia Holman)

I funzionari hanno detto che il dipartimento sta lavorando con la Nuova Zelanda e ricontrollerà le aree da cui si dovrebbero esportare le mele il prossimo anno. Sono stati ispezionati 17.600 kg di mele (87.438 frutti), di cui 5.030 kg (21.840 mele) respinti. Il dipartimento ha confermato che le partite respinte potrebbero essere riconfezionate e potrebbero quindi ripartire per l'esportazione in Australia, ma dovrebbero essere comunque ispezionate di nuovo.

I dati confermano in ogni caso l'estrema pignoleria dei controlli, già denunciata dagli esportatori neozelandesi (vedi precedente articolo).