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Nuova Zelanda: gli esportatori di mele si lamentano per l'eccesso di zelo degli ispettori australiani

L'associazione neozelandese dei produttori di mele e pere, Pipfruit New Zealand, sta tenendo d'occhio gli ispettori australiani che controllano in tutta la Tasmania le mele destinate all'esportazione. Gli esportatori si lamentano infatti del fatto che le ispezioni configurerebbero un "eccesso di zelo" da parte degli australiani.

Per consentire alle mele neozelandesi di ritornare in Australia dopo un divieto durato 90 anni, i frutti vengono ispezionati nelle stazioni di confezionamento in Nuova Zelanda per escludere la presenza di parassiti e malattie, prima della spedizione. Stazioni di confezionamento ed esportatori affermano che gli standard da rispettare sono di gran lunga più rigidi rispetto a qualsiasi altro mercato, e il numero di contestazioni e respingimenti di merce ha fin qui limitato le esportazioni.

Il presidente di Pipfruit New Zealand, Ian Palmer, riporta che è in corso il monitoraggio del processo di ispezione, ma nessuno sarebbe sorpreso se gli ispettori australiani assumessero una linea dura, poiché l'accesso alle mele neozelandesi è ancora una questione politica molto sentita in Australia (ricordiamo infatti che la Nuova Zelanda ha dovuto appellarsi al WTO per rimuovere il bando australiano contro le sue mele. N.d.R.).

Palmer dice che Pipfruit New Zealand potrebbe aver bisogno di ulteriori discussioni con le autorità australiane per migliorare la situazione. In ogni caso, il rigore dei controlli sulle mele dovrebbe rassicurare i quattro senatori australiani che visiteranno i frutteti e le stazioni di confezionamento di Hawke's Bay alla fine del mese, dietro invito del governo neozelandese.