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Italia a -22%

Proiezioni sulla produzione agrumicola nel bacino del Mediterraneo

La produzione di agrumi nel bacino del Mediterraneo dovrebbe raggiungere un totale di 17,1 milioni di tonnellate per la stagione 2010/11, in calo del 2,2% rispetto all'annata precedente. I dati soni stati resi noti da Freshfel Europe in collaborazione con SHAFFE, al fine di migliorare la trasparenza delle informazioni disponibili per il settore ortofrutticolo.

In forte calo la produzione italiana
Secondo le prime proiezioni, il paese leader dell'agrumicoltura mediterranea, cioè la Spagna, dovrebbe recuperare dal basso livello produttivo dell'anno precedente, registrando un incremento del 9% (per un totale stimato in 5,9 milioni di tonnellate di agrumi).

In netto calo, invece, la stima produttiva per Italia (-22%) e Israele (-10%), mentre lievi aumenti sono previsti per Turchia (+1%) e Cipro (6%). La produzione agrumicola greca dovrebbe rimanere simile a quella dell'anno precedente, mentre per il Marocco si parla di una produzione intorno a 1,3 milioni di tonnellate, in diminuzione del 2% sulla stagione precedente.

Per quanto riguarda l'Egitto, Freshfel lamenta l'assenza di dati disponibili sulle stime produttive della stagione entrante.

Le stime per singola categoria di prodotto
Guardando al dettaglio per singola tipologia di prodotto, la produzione mediterranea di arance dovrebbe vedere un calo del 6%, principalmente a causa della diminuzione in Italia (-27%), Israele (-18%) e Turchia (-15%). In controtendenza la Spagna, con un aumento del 9% sulla stagione precedente. Sostanzialmente stabile la produzione di arance a Cipro, in Grecia e in Marocco. Dai primi dati emerge un ritardo di circa due settimane nella maturazione dei frutti, tanto in Spagna quanto altrove.

La produzione di mandarini e clementine nella regione del Mediterraneo è prevista in aumento del 3,3%, grazie all'incremento produttivo della Turchia (+25%) come anche di Cipro (+10%), Israele (+10%) e Spagna (+5%). I livelli di produzione rimarranno stabili in Grecia, mentre si annunciano cali in Italia (-10%) e Marocco (-5%, in particolare sulle varietà tardive, in parte compensato da nuove piantagioni ad Afourer).

Nel caso dei limoni, la produzione mediterranea è prevista in aumento del 5,4%, con incrementi in Spagna (+20%), Turchia (+15%) e Cipro (+10%); in controtendenza l'Italia, con un calo produttivo del 20%. I mesi estivi hanno visto prezzi elevati per i limoni, a causa dell'esaurimento anticipato della merce spagnola sul mercato e per via di un miglior equilibrio, nell'emisfero meridionale, nell'offerta tra merce destinata al consumo fresco e limoni per l'industria. Nonostante le gelate, l'Argentina ha mantenuto i suoi volumi produttivi e i buoni ritorni. I prezzi elevati stanno progressivamente declinando, con l'arrivo dei limoni turchi sul mercato, in quantitativi maggiori.

Infine, la produzione di pompelmi è attesa in diminuzione del 9,5%, principalmente a causa di un calo del 14% nella produzione israeliana e di un -10% in quella turca. Soltanto per la Spagna si prevede un aumento (+6%), mentre negli altri paesi la produzione dovrebbe risultare stabile.