Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

"Gran Bretagna: la cooperazione dei commercianti contro la Soil Association sulla questione delle "food miles"

Laura Vickery, direttrice per la responsabilità sociale della britannica Co-op, la principale associazione britannica dei commercianti, ha scritto una lettera alla Soil Association, principale associazione di certificazione per i prodotti bio, tornando sulla discussa questione delle "food miles".

Ricordiamo ai nostri lettori che tale questione riguarda l'opportunità o meno di concedere l'etichettatura biologica a prodotti ortofrutticoli o alimentari introdotti in Gran Bretagna mediante trasporto aereo. Soil Association ha preso da tempo una posizione netta in materia, ritenendo improponibile l'etichetta biologica per prodotti che contribuiscono alle emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera, di cui gli aerei vengono considerati tra i primi responsabili.

La questione ha sollevato non solo le proteste dei produttori di frutta e verdura da paesi terzi come il Kenya - che tra l'altro non potrebbero esportare merci deperibili se non per via aerea - ma anche le osservazioni negative da parte delle stesse compagnie aeree. Ora anche la Co-op britannica ribadisce che: "focalizzare l'attenzione sul trasporto di merci alimentari per via aerea sia un approccio estremamente riduttivo al complesso problema dei mutamenti climatici e dell'impatto ambientale dei metodi produttivi, oltre ad essere un'impostazione che non tiene in dovuto conto le conseguenze di tipo economico o sociale, in specie per i paesi in via di sviluppo, che deriverebbero da attività volte a scoraggiare il trasporto per via aerea".

In un recente incontro organizzato dalla FlyingMatter - organizzazione che promuove la crescita sostenibile del trasporto aereo - è anche emerso che i prodotti ortofrutticoli inviati via aerea in Gran Gretagna sarebbero responsabili di un quantitativo risibile (meno dello 0,2%), rispetto al totale delle emissioni di gas serra del paese.

Altri articoli correlati:
Gli esportatori africani preoccupati per il veto britannico
Gran Bretagna: arriva al pettine il nodo delle "food miles"
Iniziative inutili e dannose: la questione delle "food miles" importata in Italia
"La produzione locale non e' sempre meglio per l'ambiente"