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Il parere di Jan Sahota di Sainsbury's

"La produzione locale non e' sempre meglio per l'ambiente"

In tempi recenti, la discussione sul tema delle "food miles" è diventata un tema bollente. I consumatori inglesi sono stati convinti che non sia il caso di acquistare prodotti ortofrutticoli che provengono dall'altra parte del globo e che sia preferibile acquistarli localmente, per evitare la maggiore immissione di gas serra nell'atmosfera.

Pare tuttavia che non sempre il discrimine sia così netto: infatti frutta e verdura prodotte localmente potrebbero risultare anche più negative per l'ambiente. Tanto per fare un esempio, produrre rose in Olanda causa 5,8 volte più emissioni di anidride carbonica di quante se ne emetterebbero producendo (e trasportando via aerea) rose in Kenya.



"Il trasporto è solo una causa tra tante altre nell'emissione di gas serra - spiega Jan Sahota, capo della sezione di responsabilità sociale presso la catena britannica Sainsbury's - In Kenya si usa generalmente meno carburante che in Olanda, anche perché in Kenya ci sono più ore di luce solare. Perciò sarebbe meglio per l'ambiente coltivare rose in Kenya e trasportarle in Inghilterra via aerea invece che importarle dall'Olanda."

Sainsbury's è la seconda maggiore catena di supermercati nel regno Unito, con oltre 789 punti vendita e oltre 16 milioni di clienti a settimana. "Circa l'85% dei consumatori britannici sono sensibili al tema della sicurezza alimentare, degli impatti ambientali derivanti dalle attività produttive e del benessere degli agricoltori. Le scelte di consumo si orientano oggi anche in base a questi temi", ha ribadito Jan Sahota.