Prezzi delle nocciole turche sempre più alti e nuove preoccupazioni per la prossima stagione produttiva. Secondo l'analisi di Simona Lamorte, senior analyst di Areté, il mercato delle nocciole turche nel 2024 ha registrato un aumento medio del 23% rispetto al 2023, con ulteriori spinte al rialzo in vista, a causa di eventi climatici avversi.
2024: anno difficile per le nocciole turche
Già nei primi mesi del 2024, i prezzi delle nocciole turche si sono mantenuti su livelli storicamente elevati, sostenuti da un'offerta ridotta e da problemi qualitativi legati alla produzione. Le difficoltà sono nate da un raccolto 2023/24 particolarmente deludente, definito di "scarica", che ha provocato tensioni sui mercati fin dall'ultimo trimestre 2023.
"Nonostante una ripresa produttiva prevista per la campagna 2024/25, con un aumento stimato del 21% rispetto all'annata precedente secondo i dati INC, la qualità delle nocciole, che resta compromessa dalla presenza della cimice asiatica, e la scarsità di alcuni calibri, in un contesto di domanda sostenuta, hanno continuato a supportare il mercato. In particolare, i rialzi hanno interessato maggiormente le nocciole di calibri medio-grandi, 11/13 e superiori, a causa della disponibilità limitata", sostiene Lamorte. Meno tensioni, invece, hanno caratterizzato i calibri piccoli e conseguentemente i trasformati (ad esempio, la pasta di nocciole).
Gelate di aprile: un nuovo rischio per il raccolto 2025
A peggiorare ulteriormente lo scenario sono arrivate le gelate straordinarie di metà aprile, con temperature scese fino a -15 °C nelle principali aree di coltivazione della Turchia, tra cui Ordu, Samsun e Sakarya. "Le valutazioni dei danni sono ancora in corso, ma le prime stime parlano di perdite pari ad almeno il 20% del raccolto 2025", spiega Lamorte.
Questo evento climatico rappresenta una seria minaccia per il raccolto 2025/26, che già sarebbe stato caratterizzato da rese più basse per la normale ciclicità della coltura della nocciola. L'incertezza alimenta un clima di forte tensione, con fenomeni di ritenzione dell'offerta da parte dei produttori, che sperano in ulteriori aumenti di prezzo.
Impatti sul mercato italiano e prospettive future
"Le tensioni sui prezzi in Turchia hanno avuto effetti anche sul mercato italiano delle nocciole, aggravati da una produzione nazionale 2024 inferiore alle aspettative. In particolare, il clima irregolare nell'area piemontese ha pesato sui raccolti, portando il prezzo di apertura della nocciola IGP di Cuneo a segnare un +61% rispetto al 2023", continua la senior analyst di Areté.
"In uno scenario globale dominato dalla Turchia, che concentra circa il 65% della produzione e il 75% dell'export mondiale di nocciole, si osserva un crescente interesse verso origini alternative". Secondo Lamorte, Stati Uniti e Cile stanno investendo nell'espansione delle superfici coltivate, ma il loro potenziale produttivo - e dunque la capacità di esportazione - resta ancora marginale (Stati Uniti 7%, Cile 5%), incapace di sostituire nel breve termine il ruolo della Turchia.
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