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Elisa Macchi, direttore di CSO Italy, alla giornata di BASF | Nunhems

La situazione produttiva e commerciale del carciofo in Italia

Sotto lo slogan "Diamo forma al mercato di domani", la giornata dedicata da BASF | Nunhems al carciofo (vedi articolo correlato) è partita dall'analisi della situazione produttiva e commerciale dell'ortaggio. Il compito è stato affidato a Elisa Macchi, direttore di CSO Italy.


Elisa Macchi, direttore di CSO Italy

"In qualsiasi settore produttivo è indispensabile conoscere le dinamiche che lo caratterizzano per fare strategia e progettare al meglio il futuro. Per quanto riguarda l'ortofrutta, questo concetto è ancora più importante rispetto ad altri settori, trattandosi di prodotti con una conservabilità limitata. Pertanto il legame fra domanda e offerta, l'equilibrio fra di esse è ancora più vincolante rispetto ad altri beni – ha dichiarato Macchi – In Italia, le statistiche ufficiali sono oggi molto carenti per molte ragioni: sono molto spesso soggettive; c'è insufficiente conoscenza del fenomeno da indagare; si registra scarsa tempestività. Per gli ortaggi, il problema è ancora più sentito, trattandosi di coltivazioni annuali. CSO Italy ha provveduto alla raccolta dei dati dei fascicoli aziendali, ove disponibili, e all'indagine sulle superfici coltivate, con interviste a referenti qualificati in loco tra soci e non soci".


La platea in sala durante il Summit Carciofo 2024 organizzato da BASF | Nunhems

La situazione produttiva del carciofo in Italia
"In Italia, la superficie coltivata è passata da circa 33.000 ettari del 2015 a poco meno di 25.000 ettari del 2024, con un calo in 10 anni del 25%, contrazione registrata in particolare nell'ultimo biennio nelle principali areali colturali (nel 2024 -8% sul 2023 e produzione simile al 2023)", ha evidenziato Macchi. "Quattro regioni concentrano oggi quasi il 90% della coltivazione del carciofo in Italia: Puglia (43%), Sardegna (25%), Sicilia (15%) e Lazio (4%). Campania, Toscana, Basilicata, Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna e Marche rappresentano ciascuna quote variabili tra l'1 e il 3%".

"In Puglia, le superfici hanno mostrato una lieve tendenza al calo nell'ultimo biennio. Nel 2024 la superficie coltivata è stata di 10.700 ettari, -7% sul 2023. Stabili gli areali nel brindisino e nel barese, a fronte di una flessione nel foggiano. La produzione pugliese 2024 registra il 6% in meno rispetto al 2023 – ha illustrato Macchi – In Sardegna prosegue una progressiva contrazione delle superfici: valutati al 2024 circa 6.100 ettari, -11% sul 2023. Sono in espansione le rese medie unitarie, favorite da un ricambio varietale. La produzione 2024 infatti risulta in aumento del 17% sul 2023".

"La siccità e l'accesso alla disponibilità idrica hanno comportato un drastico e rapido calo degli investimenti nell'ultimo biennio in Sicilia. Sono stati valutati al 2024 meno di 3.800 ettari, -17% sul 2023, con una produzione 2024 inferiore del 20% circa rispetto all'anno precedente. Nel Lazio, la coltivazione mantiene un areale sostanzialmente stabile negli anni recenti o in lieve calo. Al 2024 si contano 900 ettari, -3% sul 2023, e una produzione superiore del 2%".


Un campo catalogo della BASF | Nunhems allestito presso l'Azienda agricola Giuseppe Maffione in agro di Carapelle (FG)

Nel complesso delle regioni minori, nel centro-sud si contano al 2024 poco più di 2.000 ettari. "La superficie si mantiene sostanzialmente invariata nel corso del periodo preso in esame. In alcune regioni, l'attuazione di accordi con l'industria del trasformato concorre a mantenere una generale stabilità e, in parte, si mitiga il calo delle superfici – ha aggiunto il direttore del CSO Italy – Nel settentrione, la coltivazione del carciofo annovera una superficie molto limitata. Da alcuni anni a questa parte, si segnala una progressiva espansione delle superfici in Romagna, ma l'areale al 2024 rimane di poco oltre i 150 ettari, di cui buona parte sotto contratto con l'industria alimentare".


Campo di carciofi presso l'Azienda agricola Giuseppe Maffione in agro di Carapelle (FG)

Gli acquisti al dettaglio in Italia
Gli acquisti al dettaglio del carciofo fresco in Italia sono in diminuzione. "Nel 2023 si è registrato il 29% in meno rispetto al 2022 e il 45% in meno sul 2019. Il prezzo medio è in crescita (+12% nel 2022 e +13% nel 2023), ma il valore prodotto è in calo. Tali dati sono stati confermati anche nei primi otto mesi del 2024: continua il forte calo degli acquisti di prodotto fresco, si conferma un consistente aumento di prezzo, a fronte di una spesa in diminuzione", ha evidenziato Macchi.

Se guardiamo al canale commerciale, per il carciofo fresco si registra un calo significativo in tutte le fonti di acquisto, ma più importante nel dettaglio tradizionale. In base al volume pro-capite per area geografica, nel sud e nel centro Italia ci sono i maggiori acquirenti, a fronte di una contrazione in tutte le aree.

"Per quanto concerne il carciofo fresco biologico, gli acquisti al dettaglio sono cresciuti fino al 2019, passando dal 9 all'11% del totale acquistato. Negli ultimi due anni, si è registrata una flessione importante attorno al 40%, in linea con il prodotto convenzionale, mantenendo così la rappresentatività", ha riferito Macchi.

Import-Export
"Pur con qualche oscillazione annuale, le importazioni italiane si posizionano mediamente su poco più di 11.000 tonnellate annuali. Sono solo 10 i fornitori esteri. L'Egitto era storicamente il principale, ma recentemente è salita la movimentazione dalla Tunisia. In progressivo calo risultano gli arrivi da Spagna e Francia – ha spiegato Macchi – L'export si posiziona mediamente su poco più di 5.000 tonnellate annuali (2% del raccolto). Nonostante ciò vengono raggiunte quasi 30 destinazioni estere: le esportazioni italiane si concentrano in Francia e Germania, che rappresentano l'80% del totale venduto all'estero. A seguire minori volumi sono diretti in Svizzera. Di recente appare in lieve aumento la commercializzazione in Spagna".

Importazioni italiane in volume, valore e prezzo medio

Esportazioni italiane in volume, valore e prezzo medio

Infine, dalla presentazione del direttore del CSO Italy, emerge che nel resto del mondo, secondo i dati FAO, le superfici si attestano recentemente su circa 105mila ettari e la produzione mondiale attuale è pari a circa 1,5 milioni di tonnellate.

Immagini articolo fornite da BASF | Nunhems