“Il 2023 è stato un anno impegnativo per l’industria alimentare, su vari fronti. Sempre più di tendenza lo stile di vita sano e la dieta a basso impatto ambientale. Pertanto le aziende si ritrovano a dover soddisfare le esigenze dei consumatori, proponendo alternative più sane e sostenibili, rispettose della salute e dell’ambiente. In quest’ottica, la produzione sta cambiando, con il risultato sul nostro territorio stanno crescendo le superfici investite in coltivazioni di frutta a guscio. Ciononostante, resta comunque alto il flusso della merce d’importazione". Così dichiara Carmela Ragosta, responsabile controllo qualità dell'azienda campana Mocerino Frutta Secca.
L'azienda, a conduzione familiare, venne fondata nel 1957 a Somma Vesuviana (NA). Giunta oggi alla terza generazione di imprenditori, è tra i principali operatori nel comparto, sia in Italia sia all'estero.
La gamma dei prodotti a marchio è ampia, tra noci, nocciole, mandorle, ma anche prodotti del segmento della IV gamma e per il benessere quotidiano, come zenzero e frutta disidratata, oltre al variegato mondo delle migliori bacche: goji, mirtilli e tante altre. Recentemente, l'azienda ha ampliato l'offerta con prodotti pronti all'uso nel segmento di IV gamma.
"Meno redditizio rispetto alla frutta secca - spiega Carmela Ragosta - il segmento dell’ortofrutta di IV gamma è percepito dal consumatore come più rispondente ai trend del km0: un esperimento della Mocerino, che sta iniziando a dare i suoi frutti. Proponiamo un'ampia gamma di ortaggi già lavati e tagliati e pronti da cucinare nelle forme desiderate dai consumatori, in pratiche vaschette a confezionamento skin, come una seconda pelle per i prodotti che, oltre a preservarne salubrità e freschezza, garantisce massima trasparenza per il cliente e soprattutto minimizza gli ingombri, con ovvi vantaggi logistici".
Le scelte innovative di prodotto non sono circoscritte alle sole materie prime, ma anche a quelle accessorie: aumentano infatti le richieste di imballaggi ecocompatibili, in sostituzione della plastica. Seppure la maggior parte degli imballi resti in PET, anche i packaging in carta stanno prendendo piede in questo settore, fermo restando il limite di questo confezionamento, privo di barriera a trattenere miscele di conservazione a base di azoto, a garanzia della shelf life di prodotto.
"Il mercato della frutta secca ha registrato per il primo bimestre 2023 una dura battuta d’arresto. Stimiamo un -20% di fatturato rispetto alla media del medesimo bimestre degli ultimi cinque anni. Sono i pinoli a risollevare le sorti di mercato: una timida inversione di tendenza rispetto agli anni scorsi, grazie ai prezzi più accessibili del prodotto importato, in particolare i pinoli di provenienza orientale dalla caratteristica forma piramidale e proprietà sensoriali marcate, con un prezzo d’acquisto decisamente ribassato rispetto al 2022".
"Ma sono le noci sia in guscio che sgusciate il vero sollievo della stagione: raccolti eccezionalmente abbondanti sono stati la variabile determinante per un prezzo competitivo, seppure a discapito della qualità, in particolare per la varietà USA. Di gran lunga migliore invece, nel colore e nel gusto, la varietà di noce cilena. Non mancano le preoccupazioni per il futuro prossimo per la difficoltà di reperimento di arachidi pelate. Le gelate di gennaio/febbraio di inizio anno e la siccità attuale hanno gravemente compromesso i raccolti: si stima una perdita pari al 40% della produzione. Avverse condizioni climatiche si sono registrate anche in California, gli imprenditori di settore, nonostante la coltura sia ancora acerba, già ipotizzano un'annata pregiudicata…verità o tentativo di speculazione?"
Per maggiori informazioni:
Mocerino Frutta Secca Srl
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