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In svendita numerosi motocoltivatori e componentistiche

Il mancato ricambio generazionale mette fine a un'azienda con 54 anni di storia

La mancanza di ricambio generazionale non affligge solo le imprese agricole, ma anche le imprese del settore tecnologico e della meccanizzazione. E' il caso della ditta "Mira", con sede a Savignano sul Rubicone (Forlì-Cesena) che, dopo oltre 50 anni di storia (fondata nel 1969) e con migliaia di motocoltivatori venduti in tutto il mondo, lo scorso 31 dicembre ha chiuso i battenti. Con un po' di tristezza, ma anche orgoglio per quanto realizzato da metà degli anni '60 in avanti, Mirella Raffoni e il marito Giordano Dellamore hanno dovuto chiudere per sempre la saracinesca dell'officina e della sala esposizioni. 

Giordano Dellamore e Mirella Raffoni

"L'azienda è stata fondata da mio padre Carlo Raffoni - esordisce Mirella - dopo aver lavorato diversi anni presso un'altra ditta. Carlo aveva in sé le caratteristiche dell'inventore e, infatti, negli anni ha realizzato soluzioni meccaniche ideali per lo sviluppo dell'agricoltura". 
Motocoltivatori, motozappe e perfino piccoli trattori gommati e cingolati: la ditta Mira è rimasta sempre fedele a questo tipo di meccanizzazione. "I nostri sono sempre stati mezzi semplici e affidabili - continua Dellamore - senza elettronica, ma con meccanica robusta. Infatti ci sono ancora in uso motocoltivatori di tanti anni fa, che operano ancora in perfetta efficienza".

Alcuni dei motocoltivatori da ultimare rimasti ancora invenduti e disponibili a prezzo di costo

Mira ha sempre venduto più all'estero che non in Italia. La Grecia è il paese in cui sono stati esportati più motocoltivatori e motozappe, e infatti Raffoni si recava spesso nella penisola ellenica. "Ma abbiamo esportato tanto anche in Portogallo, Spagna, Francia, Romania, Croazia e Turchia, tanto per citare alcune nazioni - precisa Mirella - e siamo arrivati a costruirne e venderne duemila l'anno". 

Il motocoltivatore è stata la prima forma di meccanizzazione di massa dell'agricoltura. Al giorno d'oggi è utilizzato o da orticoltori iper-specializzati, o da hobbisti con poche centinaia di metri di terreno da lavorare.

Marco Lisi, orticoltore specializzato e da sempre cliente della ditta Mira

Uno dei tanti clienti di Mira è stato Marco Lisi, produttore orticolo romagnolo che vende al mercato all'ingrosso di Cesena. "Per noi orticoltori specializzati, il motocoltivatore è l'attrezzo più utilizzato. Un peccato che un'azienda del genere, con una lunga storia alle spalle, abbia dovuto chiudere". 

Carlo Raffoni, nato nel 1928 e deceduto nel 2014, è sempre stato un innovatore. Nei primi anni 2000 ha progettato e realizzato un mini-trattore cingolato (cingoli in gomma) multiuso, al quale si potevano aggiungere escavatore e benna, tanto per citare un paio di funzioni accessorie. 

"Nell'ultimo anno abbiamo avuto grosse difficoltà nel reperire le componentistiche. A volte abbiamo atteso mesi e mesi per una frizione o per un motore. Ed è stato difficile lavorare così. Non abbiamo una continuità aziendale - concludono i due coniugi - per cui abbiamo dovuto chiudere per sempre. Nell'officina abbiamo ancora alcuni motocoltivatori, pezzi di ricambio e componentistiche che cediamo al di sotto del costo di produzione, altrimenti finisce tutto sotto la pressa". 

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