“E’ una piccola rivoluzione frutto di osservazione, esperienza e interventi agronomici mirati quella che ci consentirà di commercializzare già dalla prossima settimana le prime produzioni precoci di ficodindia siciliano. Dopo vari test in campo, siamo riusciti ad anticipare la produzione con oltre un mese di anticipo rispetto ai tempi canonici. Ciò grazie alla realizzazione di un impianto sperimentale di 1 ettaro di ficodindieto coltivato in serre di plastica riciclabile, che possiamo anche scoprire a cielo aperto a seconda delle condizioni climatiche. L'obiettivo è quello di anticipare al massimo le fasi fenologiche della pianta: dalla fioritura alla maturazione del ficodindia". Così riferisce Cono Seggio, titolare della ditta siciliana Seggio Fruit.
Seggio Fruit commercializza grandi quantitativi di frutta estiva ottenuti dalla produzione su circa 300 ettari di terreni dislocati nelle aree maggiormente specializzate nella produzione di ficodindia, uva da tavola e albicocche. Il prodotto di punta è il ficodindia coltivato e San Cono (CT) e nei territori dei comuni limitrofi: Mazzarino, Piazza Armerina e San Michele di Ganzaria. L'azienda commercializza circa 2.500 ton di ficodindia tra frutti Agostani (non scozzolati) e Bastardoni (derivanti da scozzolatura del primo fiore). I frutti vengono lavorati in un ampio stabilimento di 3.000 mq, dove vengono privati delle spine e calibrati nell'arco di 24 ore dalla raccolta, in modo da essere pronti per la commercializzazione nei canali di riferimento.
“Si prevede una buona campagna, in termini di volumi ,per le produzioni precoci - spiega Cono Seggio - mentre sul tardivo ancora è prematuro fare previsioni, considerate le elevate temperature e le incognite legate ai cambiamenti climatici. Il 20 giugno abbiamo concluso in tutti gli impianti tradizionali le operazioni di ‘scozzolatura’ dei frutti. Si tratta di una tecnica completamente manuale, che prevede l'eliminazione dei primi frutti, in modo da stimolare una seconda fioritura. E' così che si ottengono frutti di maggiore pezzatura, succosi e saporiti, denominati Bastardoni".
I frutti, come noto, vengono distinti appunto in relazione al periodo di maturazione in "agostani" o "latini" (primo fiore), "scozzolati" o "bastardoni" (seconda fioritura).
Tre le varietà:
- Gialla o sulfarina: il frutto maturo si presenta con un colore giallo-arancione, molto dolce nella fase di maturazione; la polpa si presenta morbida e succulenta.
- Rossa o Sanguigna: il frutto maturo si presenta con un colore rosso rubino, apprezzato per il sapore dolce e la polpa friabile, con una quantità di semi decisamente minore rispetto alle altre cultivar.
- Bianca o Muscaredda: il frutto maturo si presenta con un colore biancastro, erroneamente associato alla mancanza di maturazione, tra le varietà è la cultivar più pregiata per la consistenza della polpa più croccante e per le ottime caratteristiche organolettiche.
“Puntiamo a perfezionare, con tecniche innovative, i processi di maturazione precoce dei frutti - spiega l'imprenditore - al fine di crescere in termini di volumi, in modo da immettere sul mercato frutti gustosi di elevato grado Brix e di buona pezzatura in un periodo in cui non ci sono produzioni complementari. I costi di produzione della gestione dei frutti in serra sono superiori: ecco perché ci aspettiamo una maggiore marginalità, che ci ripaghi dei sacrifici sostenuti. Negli ultimi anni, sull'onda del cambiamento delle abitudini alimentari, sempre più orientate alla ricerca di cibi salutari dalle proprietà funzionali, il ficodindia incontra molta domanda".
“Perché coltivare ficodindia in serra? Svariati i motivi - conclude Cono Seggio - e non solo legati alle avversità climatiche. Esistono ben altri benefici, tra i quali: innanzitutto maggiori opportunità commerciali per il prodotto, migliori rese, standard di qualità più elevati. Certo c'è da considerare che i costi di produzione in coltura protetta salgono alle stelle considerato che - soprattutto in questo periodo di carenza di materie prime - dover realizzare delle serre è quasi improponibile, con costi raddoppiati per i film plastici. Naturalmente parliamo di plastica riciclata, in modo da ridurre nettamente l'impatto ambientale del prodotto, nell'ottica della sostenibilità ambientale e di minori consumi di materia prima vergine”.
Per maggiori informazioni:
Seggio Cono
Seggio Fruit Srl
C/da Albanese snc
95040 San Cono (CT)
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