Si parla spesso di "etichette che parlano" perché comunicano al consumatore dettagli sull'ortofrutta contenuta nel packaging. Purtroppo, però, da qualche settimana anche questo settore è in forte sofferenza.
Il Gipea, Gruppo Italiano Produttori Etichette Autoadesive, in seno ad Assografici e Federazione Carta e Grafica iscritte nel sistema Confindustria, lancia l'allarme sul rischio derivante dalla crisi della logistica per le catene di fornitura di tutte le filiere produttive, con conseguente mancanza di etichette che deriva dalla complessa situazione contingente legata alla pesante carenza di materie prime.
Foto d'archivio
"Per tutto l'anno 2021 - si legge in una nota Gipea - i produttori di etichette hanno assistito a un progressivo ed elevato aumento dei costi delle materie prime, soprattutto quelle a base di cellulosa, accompagnato da una situazione di scarsità di materiali e conseguente incremento dei tempi di consegna. Alla fine dell'anno, è scoppiata poi la bolla del rincaro senza precedenti del costo dell'energia elettrica e del gas, un fattore che ha ulteriormente complicato la già difficile situazione".
All'inizio del 2022, si è aggiunta ai succitati problemi un'ulteriore situazione, che ha messo in seria difficoltà tutti i produttori di etichette autoadesive: lo sciopero prolungato (cfr. FreshPlaza del 14/03/2022) messo in atto nei paesi scandinavi dalle maestranze di UPM, uno dei maggiori produttori mondiali di carta e materie prime per il settore etichette. "Questo ha generato una forte carenza sul mercato, creando enormi difficoltà nel reperimento di carte autoadesive e allungando i tempi di consegna, che vengono ormai misurati nell'ordine di mesi".
"Il momento attuale è paradossale - scrive l'associazione presieduta da Elisabetta Brambilla - la domanda è elevata e gli etichettifici avrebbero un buon carico di lavoro, ma sempre più frequentemente non sono in grado di soddisfare le richieste dei clienti, per mancanza di materie prime. In alcuni casi, alcune aziende si sono viste costrette addirittura a fermare il ciclo produttivo".
Il rischio principale derivante da questa situazione è la possibilità che intere filiere si blocchino per mancanza di etichette. Nel caso non si riesca a porre fine a questa situazione in tempi brevi, ad andare in difficoltà saranno in particolare due tra i principali comparti industriali italiani: l'alimentare e il farmaceutico.
"Il prolungarsi di questo scenario e di queste carenze porterà alla mancanza di etichette autoadesive: ciò di conseguenza impedirà il confezionamento di molti prodotti alimentari e, soprattutto, bloccherà la distribuzione dei farmaci, perché le confezioni non potranno essere poste in commercio se non disporranno del relativo bollino autoadesivo identificativo sulla scatola".
Il gruppo Gipea non può, da solo, cambiare la situazione, ma ha provveduto attraverso i canali dell'associazione di categoria Assografici e della Federazione Carta Grafica a lanciare l'allarme sui maggiori canali d'informazione e a scrivere alle autorità politiche con la richiesta di trovare urgentemente dei rimedi.
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