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Albicocco, varietà precoci in fioritura già da qualche giorno in Romagna e Marche

Mikado innestata su 29 C in stato di fioritura già avanzato. Lo conferma il produttore Sandro Calisesi di Montiano (Forlì-Cesena) che ha scattato la foto sottostante già il 14 febbraio. "Mi trovo in una zona ben esposta - afferma - e qui da me la fioritura, negli ultimi anni, si è anticipata sempre di più specie per varietà come Mikado che è la più precoce". 

Come già precedentemente scritto (cfr. FreshPlaza dell'11/02/2022) in Emilia Romagna la fioritura degli albicocchi anche quest'anno è molto precoce, con tutti i rischi connessi. Calisesi, come tutti, incrocia le dita sottolineando che anche nelle due annate precedenti vi era stato un anticipo ma, fortunatamente, la sua zona di prima collina è stata salvata dalle gelate. 

Calisesi ha un'azienda di circa 6 ettari a frutteto dove l'albicocco ha la superficie maggiore. Poi vi sono anche susini e ciliegi. La produzione viene conferita a Coferasta e nel 2021 il prodotto è stato ben remunerato. "Con l'albicocco copro quasi tutta l'estate - sottolinea - con raccolte da fine maggio  ai primi di settembre".

Anche in certe zone nelle Marche la fioritura è in corso. Marco Corradetti di  Monterubbiano (Fermo) il 14 febbraio ha postato una fotografia con i fiori già abbondantemente aperti. Anche in questo caso la varietà è Mikado. (foto sotto).

Sulla fioritura anticipata interviene anche Confagricoltura Emilia Romagna. "Sollecitiamo l'attuazione di un modello efficace di protezione dal rischio climatico - dice il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello Bonvicini - nuovi strumenti assicurativi, con polizze meno costose, che diano garanzie e certezze alle aziende nel momento in cui ripartono a pieno ritmo tutte le attività agricole".

Di fatto, la ripresa vegetativa pare in anticipo di 3-4 settimane rispetto all'anno scorso. "Una situazione del tutto eccezionale – prosegue il presidente regionale - che rischia di esporre i frutteti a bruschi crolli di temperatura, con picchi di freddo durante la notte, mettendo così in serio pericolo le produzioni del territorio". I timori sono più che fondati visto che negli ultimi tre anni solo il 2019 è stato risparmiato dalle gelate primaverili. Una conta dei danni che è stata raccontata passo dopo passo, con perdite devastanti per la frutticoltura regionale se non addirittura disastrose per la pericoltura, in particolare.

Confagricoltura Emilia Romagna ricorda poi che, negli ultimi due anni, il comparto ha pagato caro gli effetti del cambiamento climatico e i tanti ritardi dovuti alla pandemia. "Molte aziende non sono nemmeno riuscite ad assicurarsi in tempo. E gli indennizzi sono sempre di meno – mette le mani avanti il presidente Bonvicini – quindi confidiamo finalmente in una risposta risolutiva alle richieste sindacali più volte avanzate, tra cui la modifica della 102/2004 sulle "calamità naturali" e il rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale".