Un nuovo record, per la Basilicata, regione italiana leader per superficie coltivata a fragole. "Non sono mai stati così tanti gli ettari investiti a fragola in questa regione - commenta Carmelo Mennone, responsabile di Alsia Metaponto - Ciò testimonia che la fragola è diventata una specie di riferimento per il nostro territorio. Una coltura riconosciuta e ricercata sui mercati italiani ed europei, che è riuscita a trovare la sua giusta valorizzazione. Una coltivazione su cui, negli ultimi anni, sono stati compiuti enormi passi in avanti sia dal punto di vista tecnico-agronomico sia commerciale".
"Nonostante i rincari dei costi di produzione, che quest'anno sono cresciuti ulteriormente, i produttori del Metapontino hanno deciso di aumentare le superfici investite a fragole, probabilmente per gli ottimi risultati ottenuti nella scorsa campagna. In testa alla classica delle varietà messe a dimora troviamo Sabrosa-Candonga, malgrado l'aumento delle cultivar disponibili: un catalogo di 11-12 varietà, a fronte delle 8-9 del 2021. C'è una leggera ripresa per le piantine a cima radicata, le cui superfici sono passate dai 59 ettari della precedente stagione agli attuali 82".
"Nella regione, le superfici sono rimaste standard per le cultivar più note. Si registra, però, un incremento considerevole degli ettari di Inspire, una fragola apprezzata soprattutto per la sua shelf-life. Questa varietà, infatti, consente anche nei periodi più caldi della stagione di avere dei turni di raccolta leggermente più ampi, evitando cosi la perdita di prodotto e ottenendo una migliore gestione della manodopera".
"La buona riuscita della nuova stagione dipenderà sia dai paesi produttori nostri concorrenti (specie la Spagna) sia dall'andamento climatico. I timori certamente non mancano. Se nel Metapontino l'inverno dovesse continuare a essere mite, con una primavera senza eccessi di caldo, non avremo sicuramente problemi di surplus produttivo, che comporterebbe poi un deprezzamento e difficoltà per la raccolta. D'altronde, un'altra criticità della fragolicoltura è proprio la scarsissima disponibilità di manodopera: un problema storico che in quest'ultimi anni ha assunto maggiore rilievo, a causa di diverse ragioni socio economiche".