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Nona edizione del Filo Rosso del Pomodoro

Per il pomodoro da industria serve una migliore comunicazione

Ieri, 2 dicembre 2021, dalle ore 14:30, si è tenuta a Napoli, presso la Stazione Marittima, la nona edizione dell'appuntamento annuale "Il Filo Rosso del Pomodoro", intitolato "Il Filo Rosso del Pomodoro per i consumatori di domani. Scelte consapevoli e abitudini d'acquisto". Le abitudini d'acquisto, la conoscenza dei derivati del pomodoro da parte dei giovani consumatori e l'importanza della sostenibilità nella filiera del pomodoro da industria: questi i temi al centro dell'assemblea pubblica di ANICAV.

"Quella appena conclusa è stata una campagna certamente lunga e intensa - ha dichiarato Marco Serafini, presidente di ANICAV - Con oltre 6 milioni di tonnellate di pomodoro trasformato, l'Italia è tornata a essere il secondo paese produttore al mondo, superando la Cina, e si è confermata prima per produzione ed esportazione di derivati destinati direttamente al consumatore finale. Nonostante i positivi risultati produttivi. con un incremento di volumi nell'ordine del 17%, le aziende hanno dovuto far fronte a una serie di criticità legate a: un accavallamento delle consegne nel bacino del Centro Sud, la difficoltà nel reperire autisti per il trasporto, la difficoltà nel reperire manodopera e, in particolare, i rincari che hanno riguardato i costi di produzione: dal packaging primario a quello secondario, dai noli, all'energia".

"Molte sono le sfide che ci attendono nel prossimo futuro e ci sarà bisogno di mettere in campo tutte le nostre migliori capacità imprenditoriali per affrontarle e trasformare gli ostacoli in opportunità. In questo percorso, sarà fondamentale l'apporto dei nostri giovani, che rappresentano il futuro del comparto. Proprio con questa consapevolezza, per meglio comprendere lo scenario che ci attenderà nei prossimi anni, abbiamo commissionato a SWG e Laboratorio Adolescenza uno studio sulle abitudini di acquisto dei consumatori di domani".

Giovanni Borghesan, ricercatore di SWG, durante il convegno ha presentato un'indagine effettuata su un campione di 1031 soggetti di età compresa tra i 18 e i 26 anni, di cui circa il 63% si occupa abbastanza spesso dell'acquisto dei beni alimentari.

Da questa ricerca è emerso che i prodotti freschi sono in cima alla loro lista della spesa, seguiti dalle conserve e infine dai surgelati. Alle conserve di pomodoro vengono riconosciuti connotati positivi, rispetto ai prodotti freschi, come praticità, facilità di consumo e prezzo più basso. Inoltre secondo oltre la metà del campione (il 54%) il consumo di alimenti conservati può contribuire in maniera importante alla lotta contro lo spreco alimentare.

Per quanto riguarda i comportamenti d'acquisto, anche nelle fasce di età più giovani, la passata rappresenta per il 53% la soluzione più acquistata. perché unisce praticità ed economicità.

Sei consumatori su dieci leggono sempre o abbastanza spesso la provenienza e il luogo di confezionamento del prodotto da acquistare; quelli più attenti mostrano poi una maggiore propensione alla scelta dell'italianità come sinonimo di qualità e sicurezza. Ma resta ancora una parte cospicua di giovani che non ne conosce la provenienza, infatti solo 4 su 10 sanno che la passata è al 100% italiana. In più, nella scelta del prodotto conservato è cruciale il packaging, dove il vetro è protagonista, consentendo una visione diretta del prodotto.

Carlo Buzzi, professore di sociologia e di ricerca sociale presso l'Università degli Studi di Trento e responsabile scientifico di Laboratorio Adolescenza, ha illustrato l'indagine sui consumi alimentari giovanili dicendo: "Sono 6 le tendenze che riguardano gli stili alimentari giovanili, e che ne influenzano le scelte: disinteressato, pragmatico, salutista/biologico, ipocalorico, ecologico, vegetariano/vegano. Gli elementi che ne condizionano l'acquisto sono di sicuro: il marchio, il prezzo, il packaging, quanto è pubblicizzato il prodotto, la provenienza, se quel prodotto venga consumato dai propri conoscenti. Sarebbe auspicabile, invece, una maggiore educazione alimentare e una comunicazione più efficace".

I risultati sono stati oggetto di discussione di una tavola rotonda alla quale hanno partecipato quattro giovani imprenditori del settore: Diodato Ferraioli (La Doria spa), Rosanna Sellitto (presidente Gruppo Giovani Imprenditori ANICAV), Alessandro Squeri (Steriltom spa) e Gaetano Torrente (La Torrente srl). Ne è emerso che, in modo unanime, si auspica una filiera più coesa, una comunicazione veritiera, onde evitare danni irreparabili all'intero comparto, e la necessità di raggiungere il consumatore con un'informazione più smart, attraverso i social. Inoltre, si avverte l'esigenza di una forte collaborazione tra parte agricola e industriale, per affrontare al meglio le campagne future, e l'OI svolge un ruolo fondamentale, in questo. Tra l'altro, si avverte l'esigenza di non far svilire il prodotto da parte della grande distribuzione.

"I risultati di questa indagine ci forniscono una fotografia molto chiara dello scenario futuro del nostro comparto e ci dicono dove dobbiamo intervenire con maggiore incisività - afferma Giovanni De Angelis, direttore generale di ANICAV - Il fatto che 6 consumatori su 10 siano attenti all'etichetta e alle informazioni ivi riportate, ci conferma che il nostro impegno a favore della trasparenza e della tracciabilità va nella giusta direzione. Eppure bisogna fare ancora di più: se 4 intervistati su 10 credono che nelle conserve a scaffale possa esserci pomodoro non italiano, sarà necessario lavorare per combattere la disinformazione generata da continui attacchi e polemiche pretestuose, che confondono i consumatori. Le conserve di pomodoro che consumiamo sono altra cosa rispetto al concentrato importato da USA, Cina, Spagna o Portogallo, un semilavorato utilizzato per mercati e prodotti a base di pomodoro diversi da quelli che troviamo sui nostri scaffali. Le conserve di pomodoro italiano permettono a tutti di consumare, in qualsiasi parte del mondo e per tutto l'anno, un prodotto che ha le stesse caratteristiche organolettiche e nutrizionali del fresco"

All'evento è stata aperta un'altra tavola rotonda sull'importanza della sostenibilità nella filiera del pomodoro da industria. Hanno partecipato Claudio Di Norscia (responsabile R&S Op Ortofrutta Sol Sud e membro del comitato tecnico Centro Sud e Anicav), Fabrizio Fontana (direttore acquisti Princes Industrie Alimentari srl), Paolo Gazza (direttore Op Ainpo), Annalisa Micone (responsabile R&S e assicurazione Qualità Tomato Farm spa).

La sostenibilità ambientale, sociale ed economica è qualcosa di irrinunciabile. Il consumatore è sempre più interessato a questo tema. La sostenibilità genera un valore aggiunto al prodotto, realizzabile grazie alla razionalizzazione degli input chimici, comportando un risparmio in termini di costi e facendone aumentare la qualità. Dopo aver lavorato alla creazione di un prodotto sostenibile e tracciato, bisogna saper comunicare al consumatore, in modo inequivocabile, il valore del pomodoro made in Italy, anche attraverso etichette semplici e chiare.

Il prossimo appuntamento del Filo Rosso si terrà a Parma nel 2022.