Il Servizio fitosanitario della Regione di Murcia ha informato circa il rilevamento del Tomato brown rugose fruit virus (ToBRFV) in campioni di piante di pomodoro isolate in una serra a Cañada de Gallego, a Mazarron. Questo è il primo caso in Spagna, dopo il focolaio del 2019 che colpì diverse coltivazioni a Vicar e El Ejido (Almeria), ma che venne eradicato con successo.
Secondo il rapporto fitosanitario pubblicato di recente, il ToBRFV infetta soprattutto pomodori e peperoni. Colpisce principalmente il vigore della pianta, causando una perdita nella produzione e il deprezzamento del valore commerciale dei frutti.
Il ToBRFV si trasmette principalmente per contatto, sia nel pomodoro che nel peperone. Tale modalità di trasmissione è meno significativa attraverso i sistemi di circolazione dell'acqua nelle colture idroponiche. Può essere trasmesso anche dalle sementi, benché la loro capacità infettiva sia molto bassa. Tuttavia, una singola pianta infetta potrebbe essere sufficiente a diffondere il virus in tutta la piantagione, dove il virus potrebbe poi propagarsi per contatto.
Data la pericolosità di questo virus, altamente persistente e trasmissibile, l'11 agosto 2020 la Commissione europea ha pubblicato il Regolamento d’Esecuzione (UE) 2020/1191, che stabilisce le misure per prevenire l'introduzione e la diffusione del patogeno.
Il regolamento stabilisce che, nelle piantagioni colpite da ToBRFV, si devono distruggere le piante sospette e quelle vicine, in modo tale che i residui non costituiscano un nuovo focolaio di infezione. Inoltre, i produttori devono lavorare in modo ordinato, lungo le linee di coltivazione, per controllare l'avanzata del virus, qualora fosse rilevato. Inoltre, devono limitare l'accesso al terreno infetto per prevenire la diffusione della malattia, sbarazzarsi degli indumenti monouso utilizzati dagli operatori e impedire lo scambio di personale, strumenti o macchinari tra diverse aziende.
Inoltre, il servizio fitosanitario ha esortato i produttori ad eliminare tutte le colonie di bombi presenti nella coltura, le erbacce che potrebbero fungere da serbatoio per l'agente patogeno, i resti delle colture precedenti, comprese le radici, oltre alle casse disinfettanti e imballaggi riciclabili, e sostituire o disinfettare paletti, anelli, filari, casse, pallet, nonché le plastiche utilizzate sul suolo. Anche i tubi e la struttura dell'intera serra devono essere disinfettati.
L'autorità per la salute delle piante ha affermato che la rimozione e la distruzione delle piante colpite, dei residui delle potature e di altri rifiuti da conferire, dovrebbero essere gestiti da un operatore autorizzato, in condizioni di massima igiene. Hanno anche avvertito che in nessun caso i residui infetti possono essere utilizzati per il compostaggio.
E' inoltre necessario disinfettare mediante solarizzazione e, se si utilizza un substrato, cambiare i sacchetti.
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Fonte: agrodiario.com